I dati sono così preoccupanti che il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, li ha immediatamente trasmessi al Governo e in questi giorni sono sui tavoli dei ministri Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Roberto Speranza (Salute) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico).
L’aspetto particolarmente interessante della ricerca sta nel fatto che offre i dati più aggiornati in assoluto, giungendo fino al 31 dicembre 2020, utilizzando i dati dell’anagrafe comunale.
MORTALITA’ GENERALE PER QUARTIERI NELLA CITTA’ DI
TARANTO DAL 2010 AL 2020:
ANALISI DEI DATI DI
ANAGRAFE COMUNALE
AUTORI: Valerio Gennaro(1), Stefano Cervellera(2), Carlo Cusatelli(3), Alessandro Miani(4)
AFFILIAZIONI: 1
Già IRCCS San Martino di Genova - Medici per l’Ambiente, ISDE Genova,
2
Comune di Taranto; 3
Università di Bari; 4
Università di Milano
INTRODUZIONE
L’impatto dei fattori di rischio ambientali sulla salute dei residenti dell’aera di Taranto `e stato oggetto di numerosi studi. I risultati indicano aumenti dei rischi di mortalità, di ricoveri e di incidenza tumorale, per entrambi i sessi, associati all’esposizione a PM10. La fonte ufficiale dei dati di mortalità generale e causa-specifica è rappresentata dall’ISTAT. Tuttavia, tali dati possono non essere i più aggiornati in quanto spesso si discostano dalle informazioni registrate nell’anagrafe comunale a cui l’ISTAT attinge.
OBIETTIVIConfrontare la variabilità tra dati ISTAT e informazioni direttamente provenienti dall’anagrafe comunale di Taranto al fine di stimare la mortalità generale nei sei quartieri della città dal 2011 al 2020. Analizzare le disuguaglianze epidemiologiche spazio-temporali per genere e anno solare nel periodo 2009-2020 nell'insieme della mortalità totale registrata tra i residenti in ognuna delle 6 circoscrizione di Taranto, al netto dell’effetto età e con riferimento comunale. In particolare si vogliono valutare le differenze tra periodo COVID-19 (2020) e l’anno precedente (2019)
MATERIALI
L’analisi preliminare sulla qualità delle fonti di dati (Istat vs anagrafe comunale) dei residenti e dei decessi nella città di Taranto dal 1992 al 2020, ha confermato la migliore qualità della fonte comunale, caratterizzata da una distribuzione meno variabile e maggiore stabilità, quale validazione del dato anagrafico. La serie storica mostra come l’Istat, nel tempo, si adegua verso il dato comunale. L’analisi epidemiologica copre il periodo 2011-2019, per i dati regionali con fonte Istat, e 2011-2020 per i dati comunali con fonte anagrafe.
METODI 1/2
Attraverso i dati di mortalità generale sono stati stimati i casi attesi per ogni quartiere per calcolare il Rapporto di Mortalità Standardizzato per età (SMR) ed i relativi Limiti di Confidenza al 90%, specifici per sesso ed anno vs comune (2011-2020) e vs Regione (2011-2019) Per ogni circoscrizione sono stati quindi individuati il trend temporale, lo spread verso il valore standard (quello dell’intero comune) sulla popolazione europea specifici per sesso e per anno di calendario.
METODI 2/2
Il metodo indiretto (SMR) consente l'analisi della mortalità
fra popolazioni con diversa struttura per età, attraverso il
rapporto fra il numero dei decessi osservati (OSS) nella
popolazione in studio ed i decessi attesi (ATT) qualora ivi
si sperimentasse la mortalità di una popolazione standard
assunta come riferimento che, nel nostro caso, e quella
del Comune di Taranto.
I decessi attesi di ogni circoscrizione, per ogni anno, sono
dunque stati calcolati applicando alla popolazione media
annua per classi d'età e sesso di ogni circoscrizione del
Comune di Taranto i corrispondenti tassi specifici di
mortalità della popolazione comunale, ovvero regionale.
CONCLUSIONI
Il Referto Epidemiologico Comunale, attraverso i dati anagrafici
comunali, permette una analisi epidemiologica spazio-temporale
tempestiva economica ed affidabile, pur in assenza analisi delle
singole patologie.
Il comune di Taranto presenta una forte disuguaglianza del livello di
mortalità nei quartieri.
La situazione peggiore si riscontra nei tre quartieri nord (nei pressi
dell’area industriale) nei maschi, in particolare Paolo VI, dove nel
2019 c’è stato un eccesso di mortalità (s.s.) di oltre il 50% (n. 35
decessi), mentre nel 2020 tutti e tre i quartieri nord hanno superato
il 20%, con 73 decessi in più rispetto agli attesi (Vs comune).
La situazione peggiora nettamente dopo raffronto con la regione.
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