Conflitto e azioni solidali non sono mai state slegate nella storia dei movimenti. Al di là delle goffe provocazioni dei soliti tromboni paternalisti della politica (vedi Ignazio La Russa) e del giornalismo (vedi Enrico Mentana), è un dato di fatto che le lotte sociali contengano intrinsecamente un potenziale fatto di cooperazione, mutuo soccorso e autorganizzazione. Non c’è bisogno di scomodare gli “angeli del fango” del ’66 per avere una corrispondenza storica di questo. Basti pensare alle Brigate di solidarietà attiva nate dopo il terremoto di L’Aquila del 2009 o alla miriade di esperienze mutualistiche esplose in Italia durante la pandemia, che molto spesso hanno svolto una funzione di supplenza di fronte alle carenze istituzionali e talvolta hanno sperimentato vere e proprie pratiche di commonfare.Anche in Emilia-Romagna, come era accaduto nelle Marche dopo l’alluvione dello scorso settembre, la cosiddetta “macchina della solidarietà” non si è fatta ...