COMUNICATO STAMPA
IN SOLIDARIETA’ CON STUDENTI E RAPPRESENTANTI DI ISTITUTO
DELL’ISTITUTO BAROZZI DI MODENA
In questi giorni nella città di Modena alcuni studenti vengono perseguitati con minacce di sospensione fino a 12 giorni per aver spiegato pubblicamente le ragioni di uno sciopero studentesco, rilasciando interviste agli organi di informazione locali.
Tante voci hanno sottolineato il pesante attacco alla libertà di espressione e all’agibilità delle lotte che comesindacato difendiamo ogni giorno.
E’ evidente l’abuso di potere che il vertice scolastico sta mettendo in atto, poiché nulla è stato fatto che non rientri nelle tipiche attività di contestazione che caratterizzano la vita delle scuole.
Dunque è proprio il dissenso che si vuole metterea tacere, è proprio il fatto che “chi comanda non deve essere oggetto di critica”.
A quale contesto allude questa impostazione?
Vogliamo sottolineare in particolare una affermazione passata su quasi tutte le testate locali e nazionali, secondo cui le dichiarazioni sono state rilasciate “nel corso di uno sciopero che si stava svolgendo senza l’autorizzazione della dirigente scolastica”.
Ci preme sottolineare la palese assurdità di questa affermazione, per alcuni ordini di ragioni:
1 – la dirigente scolastica può forse autorizzare delle azioni di contestazione che vedono gli studentirestare all’esterno degli edifici di sua pertinenza?
2 – quand’anche tali azioni si svolgessero all’interno attraverso sit-in o occupazioni, per questo diventerebbe giustificata la repressione?
3 – una figura parte di una compagine il cui operato viene contestato deve “concedere” la possibilità di essere contestata?
Questa logica è a dir poco inquietante, perché è come se si volessero educare studentesse e studenti non solo alla obbedienza incondizionata, ma anche all’idea che quando si troveranno in un luogo di lavoro potranno fare sciopero solamente se il padrone “lo concede”.
Interpretiamo in questo modo il messaggio “formativo” che si vuole lanciare dalle scuole Barozzi.
E’ chiaro che ci troviamo all’interno di un contesto comunicativo in cui si tenta l’inserimento di specificazioni volutamente maliziose, al fine di minare la legittimità delle azioni di contestazione, disciopero, di libertà di espressione e di critica.
Non ci sorprende che all’interno di un contesto politico ed in una città in cui da anni si registra un costante tentativo di restringere la libertà con la continua esortazione a pratiche securitarie, in cui centinaia di lavoratori si vedono processati mentre esercitano il diritto di sciopero, in cui si è consumato il più grande eccidio in un carcere nel dopoguerra europeo, si verifichi un evento del genere.
Dato il contesto e dati i precedenti, crediamo che non sia casuale che con un governo di estrema destra in carica, che ammicca al periodo più ferocemente antioperaie della storia del ‘900, proprio da Modena parta l’ennesimo attacco alle lotte sociali: se questo attacco passasse potrebbe essere foriero di un ulteriore inasprimento della repressione nei confronti dei lavoratori, a partire proprio dalle nostre lotte contro sfruttamento e salari da fame.
Esprimiamo dunque la massima solidarietà alle studentesse ed agli studenti del Barozzi, perché abbiamo visto gli striscioni di rivendicazione collettiva di quanto affermato dai rappresentanti di istituto ed abbiamo riconosciuto lo spirito di solidarietà che è l’unico antidoto contro l’autoritarismo.
Solo uniti si vince: solidarietà da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del SI Cobas!
SI Cobas nazionale
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