STRAGE OPERAIA A BRANDIZZO
OGGI SCIOPERO IN CENTINAIA DI FABBRICHE E MAGAZZINI
BASTA MORTI IN NOME DEL PROFITTO
Dalle prime ore di questa mattina è partito lo sciopero di due ore indetto dal S.I. Cobas su tutto il territorio nazionale, come primo segnale che tanti lavoratori hanno voluto dare contro la continua mattanza operaia, che ha visto la strage di Brandizzo – con altri 5 operai morti ammazzati – l’ultimo luttuoso episodio.
Al di lá delle commemorazioni e delle lacrime di coccodrillo – che istituzioni e forze borghesi hanno abbondantemente profuso nelle ore immediatamente successive alla notizia di Brandizzo, per poi ricominciare dal giorno dopo come nulla fosse – dalle prime ore di questa mattina tantissimi lavoratori, in particolare dei magazzini della logistica – si sono fermati e hanno scioperato per esprimere la rabbia di tanti lavoratori e lavoratrici, contro questa ennesima strage operaia!
Da tutta la giornata continuano ad arrivarci numerose foto e video di lavoratori e lavoratrici che in tantissimi posti di lavoro stanno incrociando le braccia (e continueranno a farlo per tutto il turno notturno) a dimostrazione della buona riuscita dello sciopero odierno, che proveremo ad aggiornare anche nelle prossime ore.
Uno sciopero vero, reale, praticato da lavoratori e lavoratrici in carne ed ossa, protagonisti in questi anni delle battaglie contro la logica degli appalti e dei sistemi a “scatole cinesi” delle cooperative, ben consapevoli di come questa ennesima strage non sia colpa nè del caso, nè del errore umano, ma sia per l’ennesima volta frutto della forsennata ricerca del profitto, della disperata ricerca del guadagno a ogni costo, che tritura quotidianamente vite e salute di lavoratori e lavoratrici da nord a sud!
Una guerra quotidianamente combattuta contro i lavoratori e che nella prima metá del 2023, vede giá un record, rispetto gli anni precedenti, delle cosiddette “morti bianche”.
Una veritá lapalissiana ma che pochi sono disposti a dire e sostenere, perchè proni alle compatibilitá aziendali, alla difesa dell’economia nazionale, al sostegno del Pil, alla logica dell’appalto e alla riduzione paranoica dei costi a qualsiasi condizione.
Una veritá che in centinaia di posti di lavoro abbiamo però voluto gridare oggi, astenendoci dall’attivitá lavorativa, scioperando, interrompendo il processo produttivo, che senza le braccia, le mani, le menti di milioni di lavoratori resterebbe fermo!
“Basta morti per il profitto” recitavano molti cartelli dello sciopero odierno: uno slogan che un pezzo di classe operaia di questo paese, forte delle battaglie sviluppate nei passati anni, vuole fare diventare programma politico e sindacale della mobilitazione d’autunno, in cui il tema dell’opposizione alla guerra imperialista e la battaglia contro il lavoro povero e a favore d’ingenti aumenti salariali contro l’inflazione non potranno essere disgiunti dalla difesa, senza se senza ma, della salute e sicurezza sui posti di lavoro e sui territori, che potranno esse conquistati solo con la ripresa di una diffusa combattivitá operaia, non certo attraverso la delega in bianco a giudici, magistrati, forze politiche borghesi o alle illusioni riformiste e parlamentariste fuori tempo massimo!
Un programma e una prospettiva di azione da fare rivivere nelle mobilitazioni che ci attendono a partire dallo sciopero nazionale della logistica e dallo sciopero generale di tutti i settori, proclamato per la giornata del 20 Ottobre!
La riuscita dello sciopero odierno diventi volano per l’allargamento verso queste fondamentali tappe della mobilitazione d’autunno!
Basta morti per il profitto!
Salario, salute e sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici!
6 settembre,
S.I. Cobas
Riceviamo, condividendo i contenuti, il comunicato della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO di cui facciamo parte e ci attiveremo per organizzare e indire uno sciopero nazionale con le realtà che vorranno organizzarlo e mobilitarsi in merito:
Ulteriore orrenda strage operaia : 5 operai massacrati sui binari
UNA STRAGE COLPOSA CON PREVISIONE O FRANCAMENTE DOLOSA ?
Occorre indire immediatamente uno sciopero nazionale generale di 24 ore!
Dopo lo stillicidio di omicidi sul lavoro ininterrotto e letteralmente quotidiano arriva una ennesima orrenda strage operaia; una grave perdita per la comunità; grande il dolore, il rammarico e il senso di colpa anche “nostro” che siamo nati il 22 maggio 2022 a Modena con l’intento ed il “programma” di “arrivare il giorno prima”; “anche noi” non ci siamo riusciti; le resistenze alla attuazione di un programma di vera prevenzione sono troppo forti; le parole di Rfi , anche in questa circostanza, sono stonate; certo è il momento del lutto, del rispetto e non delle polemiche ma non si può, “il giorno dopo” , “esprimere profondo dolore”; il sindaco del comune teatro della strage al quale ( in relazione alla sua veste di autorità sanitaria locale e di rappresentante della comunità) abbiamo inviato le nostre condoglianze, avrebbe accennato a possibili “errori nella comunicazione”; molto vago, si dovrà approfondire; che in quel sito e in quel momento si concentrassero particolari fattori di rischio –in buona misura eliminabili e controllabili alla fonte – emerge dalle pur scarse cronache successive alla strage:
Lavoro notturno: era indispensabile ? considerato che lavorare di notte, in quanto tale è fortemente rischioso a lungo termine per la salute (un rischio anche classificato come probabile cancerogeno dalla Iarc) e ancora di più per la sicurezza.
Transito notturno di vagoni : era anche questo indispensabile? Ancora: quella “velocità” era indispensabile?
Quali modalità di comunicazione erano in essere , hanno funzionato o non hanno funzionato per la gestione del rischio; da diversi anni assistiamo ad una propaganda con toni da promesse messianiche circa i miracolosi contributi al benessere , anche lavorativo, che dovrebbero derivare dall’industria 4.0, dalla intelligenza artificiale, dal metaverso , dai droni, dalla robotica… abbiamo intuito da un pezzo che qui non si intravede “il sol dell’avvenire” per gli operai ma che tutto è finalizzato alla crescita dei profitti dei padroni ed è accompagnato da una sottovalutazione, se non dal disprezzo, del “fattore umano”; “terra terra” persino due operai in più a molte e a valle dei lavori avrebbero potuto evitare la strage?
IN VERITA’ ESISTONO TECNOLOGIE GIA’ UTILIZZABILI
CHE AVREBBERO EVITATO LA STRAGE SE ADOTTATE
E LA CUI ADOZIONE E’ COMUNQUE OBBLIGATORIA
Ovviamente il “danno” della strage va persino oltre quello già gravissimo dei 5 morti: forte è il trauma psicologico per i familiari, per i superstiti, per i compagni di lavoro, per l’intera comunità e per gli stessi macchinisti inseriti coattivamente in un meccanismo infernale sul quale non hanno potere di controllo (locus of control esterno al sé, direbbero gli psicologi sociali) il che, tutti i giorni anche quanto non si verificano stragi o morti sul lavoro, agisce come fattore di distress per i lavoratori ferroviari come hanno denunciato con i loro dieci scioperi negli ultimi mesi i coraggiosi lavoratori Cmc Cargo.
Fin da Modena (22 maggio 2022) abbiamo suggerito di evitare il termine “infortunio” sul lavoro; siamo convinti infatti che in queste circostanze non si possa evocare la categoria mentale della “mancanza di fortuna”; dietro ogni evento c’è sempre una lacuna delle misure di prevenzione, c’è un documento di valutazione del rischio lacunoso, al limite, corretto ma non applicato; il lavoro degli “armatoristi” non è mai stato “leggero”; gli armatoristi, in questo caso erano anche saldatori, sono sempre stati esposti a gravi rischi, pure cancerogeni (ricordiamo la questione delle “pietre verdi” con presenza di amianto, le traversine trattate con sostanze olio di creosoto e con erbicidi/defolianti) , a temperature estreme, a posture usuranti, a fatica fisica e mentale; a tutto questo “possiamo” aggiungere il “rischio lavoro notturno” senza neppure pause adeguate per recuperare il distress accumulato dallo sconvolgimento dei ritmi fisiologici?
Il lavoro notturno non deve essere usato per “fare in fretta” ma solo quando è assolutamente inevitabile e comunque deve essere seguito da fasi temporali adeguate di ristoro e recupero (che non sono quelle attualmente “concesse”).
A Bologna , a supporto dei lavoratori di CMC CARGO, ABBIAMO CHIESTO, ORMAI DA MESI, UN INCONTRO CON IL SERVIZIO DI VIGILANZA PER DISCUTERE SUL TEMA DELLA SICUREZZA DEGLI SCALI E DELLE COSTRITTIVITA’ INSITE NELLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: ANCORA NON ABBIAMO RICEVUTO RISPOSTA…
Gli organi di vigilanza pensano di poter “gestire la vigilanza da soli” senza il contributo dei gruppi operai omogenei e dunque senza la partecipazione attiva dei lavoratori?
QUESTA ENNESIMA , ED ANNUNCIATA, STRAGE OPERAIA ESIGE UN GRANDE IMPEGNO COLLETTIVO E UNA MOBILITAZIONE IMMEDIATA CHE DEVE PASSARE ATTRAVERSO LA CONVOCAZIONE DI UN PRIMO SCIOPERO NAZIONALE DI ALMENO 24 ORE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORIFACCIAMO APPELLO AI LAVORATORI, ALLE LORO ORGANIZZAZIONI, A TUTTE LE PERSONE ONESTE CHE HANNO A CUORE LA GIUSTIZIA E LA SALUTE COLLETTIVA, A REAGIRE A QUESTA ENNESIMA STRAGE SENZA INDUGIVERSIAMO LE NOSTRE LACRIME E CHIEDIAMO GIUSTIZIA PER KEVIN LAGANA’, MICHAEL ZANERA, GIUSEPPE SORVILLO, GIUSEPPE SAVERIO LOMBARDO, GIUSEPPE AVERSA; MORTI NELLA GUERRA “NON DICHIARATA” CHE DA SEMPRE SI E’ SOVRAPPOSTA A UN MONDO DEL LAVORO CHE VOGLIAMO DIVERSO DA QUELLO CHE UNA ORGANIZZAZIONE FINALIZZATA AL MASSIMO PROFITTO RIESCE A “GARANTIRE”.
Anche per rendere onore ai morti:
SUBITO SCIOPERO GENERALE NAZIONALE!
Vito Totire, medico del lavoro/psichiatra, RETE NAZIONALE LAVORO SICURO
Via Polese – 30 40122 – Bologna
vitototire@gmail.com
Bologna, 31.8.202
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