1 year ago
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Ieri non è stato un giorno come gli altri perché, mentre la premier celebrava al Senato, nonostante le bizze della Lega,
l’invio di altre armi a Kiev, e nel fastoso palazzo del Cremlino si festeggiava il nuovo storico abbraccio tra Putin e Xi,
ecco che scorrevano sui cellulari di mezza Italia le inedite e ricercatissime foto di Paola, la compagna di Elly Schlein ritratta da un reporter mentre, con il cane al guinzaglio, passeggiava indisturbata forse alla stazione di Bologna, scatto prezioso che il settimanale ‘Diva e donna’ aveva sparato in copertina e che il sito del ‘Corriere’ aveva subito rilanciato con dovizia di commenti.
Che male c’era, ai tempi nostri, se ci si soffermava anche su immagini del genere che, di rimbalzo, davano ancora più visibilità alla nuova leader del Pd che, in sole poche settimane, era riuscita, andando in piazza, a riportare sulle prime pagine dei giornali un partito “alla ricerca – scrive Massimo Franco sul ‘Corriere’ – di una nuova mutazione identitaria” che potrebbe – è il commento di altri – mandare in soffitta anche le vecchie icone di Prodi e dell’Ulivo?
E difatti sono dolori per la vecchia guardia di Bonaccini, oggi emarginata in ruoli di sola rappresentanza, che mai si sarebbe sognata di proporre – come invece ha fatto ieri Elly – persino la liberalizzazione delle droghe leggere. E tutto fa pensare che la Schlein si spinga oltre, magari spiazzando anche i 5 Stelle di Conte che ora, per rilanciarsi non si sa come, sono andati in massa al teatro Brancaccio per applaudire lo spettacolo di Beppe Grillo.
E’ ancora presto per dire se e quanto potrà davvero attecchire la svolta di Elly visti i “campi minati” che la rampante leader dovrà ancora attraversare, però pare chiaro che il Pd non potrà più essere quello di prima. Con buona pace di chi, nel partito, avrebbe voluto godersi tranquillo la sua pensione agitando vecchie e scolorite bandiere.
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