L’aria che tira sui giornali. L’impegno di Giorgia per allargare il consenso

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Giornali da non perdere quelli di oggi perché eco e cronaca di un weekend da non dimenticare.
Prima il franco e gelido “no grazie” di Zelensky – mai accaduta prima una cosa simile nella storia del pontificato – al negoziato di pace appena avviato da papa Bergoglio per cercare di porre fine alla guerra in Ucraina; poi Giorgia Meloni che annuncia alla festa annuale degli alpini che sarebbe opportuno ripristinare, visti i tempi che stiamo vivendo, la leva militare sia pure solo volontaria, poi si vedrà. E, nel mezzo, il tripudio con cui Il Giornale, Libero, la Verità e altri giornali di destra annunciano la volontaria dipartita dalla Rai di Fazio e Littizzetto ai quali Matteo Salvini lancia un caustico ma cordiale “belli ciao”.
Il tutto mentre sta prendendo forma – il Corriere gli dedica una pagina – la riforma della giustizia a cui sta attivamente lavorando il guardasigilli Carlo Nordio per il quale sarebbe doveroso mettere un adeguato limite alle intercettazioni “per evitare che finiscano sui giornali anche persone che non c’entrano”; e mentre stanno per chiudersi le urne di elezioni che hanno convolto 596 Comuni.

Passi l’evocazione della odiata “leva” che anche Ignazio La Russa, presidente del Senato e seconda carica dello Stato,
vedrebbe oggi con favore, perché il vero “intrigo” su cui, pro e contro, si scriveranno milioni di parole nei prossimi giorni è quello del futuro assai prossimo di “mamma Rai” che dovrà doverosamente cambiare volto, aspetto e non si sa cos’altro, come accadde, del resto, anche al tempo di Berlusconi.
E’ su questo fronte che Giorgia Meloni giocherà la sua partita più delicata e importante se vorrà restare a lungo a Palazzo Chigi e conservare, anzi allargare il perimetro del suo consenso. Ci riuscirà?

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