L'originale della Statua di Canova è a Roma, ben custodito. NON è una copia in gesso ed è in marmo di Carrara. Era da dire.

4 years ago 492

Nella spettacolarizzazione dell'evento in cronaca di questi giorni, molti, troppi, la quasi totalità dei media che si sono occupati del danneggiamento della statua di Canova (di cui prima l'italiano medio NON aveva mai sentito parlare) hanno riportato il ditutto e dippiù... meno che l'unico dato che andava precisato e riportato: NON si trattava della famosa statua di Paolina Borghese (Venere vincitrice) esposta al Museo di Villa Borghese ma di una, meno conosciuta, COPIA in gesso esposta tra altre alla Gipsoteca canoviana di Possagno (TV).

Di Massimo Greco - RNAnews

Al di là del grave fatto: un cretino, di razza ariana (avrebbero detto i sovranisti di un tempo...), che dopo essersi stronzato sulla statua, di gesso, per un selfie... si accorge del danno che ha fatto e facendo finta di niente si dilegua sperando di farla franca. L'indignazione generale, i commenti "di popolo" sui social (specie di chi mai ha saputo manco chi fosse Canova...) ed il riportato dalle telecamere con tutta la sua viralità è storia... ma... va rilevata una cosa di tipo informativo. Non da poco.

Quando ho appreso la notizia, mi ero già perso dei particolari... mi trovavo distrattamente a girar canale alla ricerca improbabile di qualcosa di non noioso e, quindi, NON trendy.
Sulle prime ho lasciato perdere e mi sono limitato ad apprendere il fatto. Ma a pensarci... mi son chiesto... "Ma cavolo... Possibile che a Villa Borghese con tutti quei guardiani e quelle protezioni sia potuta accadere una cosa del genere?" E poi ancora... ho pensato a quanto doveva essere delicato e precario quel marmo dal dover cedere alla pressione di un culo flaccido ariano.
Queste sono le cose che può essersi chiesto chi, almeno una volta nella vita, ha visto i capolavori del Bernini e, in questo caso di Canova, visitando l'immensità artistica dei tesori di Villa Borghese a Roma.
Io in particolare ci sono stato 2 volte e la prima fu quando preparavo la maturità di Storia dell'Arte per il Liceo Artistico di Torino (diploma supplementare che presi al fine di accedere all'Accademia per non passare dall'inutilità cretina e deficiente degli esami d'accesso del "Numero chiuso").
Avevo quindi ben impressa in memoria quella scultura, con tutta la sua importanza storica. Della copia in gesso (come del resto ne esistono tante di altre opere...) non ne sapevo neppure l'esistenza... e manco avevo mai sentito parlare di Possagno in Padania...  oppure lo avrò anche letto da qualche parte ma lo avevo rimosso perché effettivamente non poteva fregar di meno.

Poi, vista la viralità della notizia, l'imperversare sui social... il sentimento nazionale ferito delle scimmie urlatrici indignate... ho notato che si trattava di una copia in gesso... ma dove LA foga dell'isteria tricolore dominante ometteva il particolare più importante:  NON si trattava della Vera Statua del Canova...

Nella Société du Spectacle i contenuti delle notizie sono ORMAI pensati per essere fruibili da gente che legge solo i titoli, al massimo stiticamente si arriva a leggere la intro... ma nella sostanza si resta alla miseria contenutistica precedente. Ecco perché chi non sa dell'originale della Venere Vincitrice continuerà a NON saperlo e chi Vende i clic brandizzati allegati al modo cazzuto di fare giornalismo... al lungo andare va associato lombrosianamente al pubblico (o popolo...) a cui si rivolge.


Andate a visitare la Vera statua di Paolina Borghese a Roma, quella in Marmo di Carrara... Se passate da Roma... non limitatevi a sbavare davanti alle vetrine insipienti di Via del Corso... vedrete che la statua del Canova è ancora integra, ammirerete il vero effetto in marmo dei panneggio e delle curve della sorella di Napoleone e che dispone di cordoni che non permettono di avvicinarsi più di tanto. Vi stupirete anche di fronte ai capolavori del Bernini fra cui il Ratto di Proserpina, dove l'abilità scultorea vi mostra come Plutone affonda le proprie mani nelle carni della versione romana della dea greca Persephone. Vedrete il capolavoro di Apollo e Dafne dove la ninfa nel fuggire all'abbraccio si trasforma in pianta d'alloro.


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