la petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.
Almeno fin dal 2021 appariva piuttosto evidente la prevista trasformazione della Sardegna in piattaforma produttiva destinata alla servitù energetica, come esplicitato chiaramente da Terna s.p.a. e avallato dall’allora Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.
Il GrIG, allora, lo denunciava già da tempo, pressochè in solitudine.
Una delle balle ripetute con maggiore enfasi da chi vorrebbe asservire senza se e senza ma la Sardegna alla servitù di produzione energetica è che ‘sta Isola nel bel mezzo del Mediterraneo occidentale produrrebbe il maggior quantitativo di gas serra (fondamentalmente CO2) d’Italia.
Lo certifica anche il quotidiano sardo La Nuova Sardegna.
Ma è davvero così?
“Con 12,11 tonnellate per abitante, la Sardegna supera ampiamente le altre regioni in termini di emissioni di gas serra per abitante. Seguono il Friuli Venezia Giulia (9,99), la Puglia (9,6) e l’Emilia Romagna (8,98). Al di sotto della media nazionale (7,1 tonnellate per abitante), troviamo l’Abruzzo (5,52), le Marche (4,97) e la Campania, all’ultimo posto con 3,58 tonnellate di gas serra pro capite”. Così afferma Openpolis, elaborando dati ISTAT e ISPRA del 2017.
Un miglioramento si ha, secondo le affermazioni di Italy for Climate, rispetto alle emissioni di CO2 del 2020, quando ogni sardo avrebbe prodotto ben 9 tonnellate di anidride carbonica.
Le principali fonti di emissione di gas serra in Sardegna sono le centrali termoelettriche di Portovesme e di Porto Torres, insieme agli impianti IGCC (Impianto di Gasificazione a Ciclo Combinato Cogenerativo) di Sarroch.
In realtà, le affermazioni di Openpolis e di Italy for Climate sono spaventosamente fuorvianti.
Per esempio, al 31 dicembre 2020 i residenti in Sardegna erano 1.590.044, significa una produzione regionale di CO2 nel 2020 pari a 14.310.396 tonnellate.
Sempre al 31 dicembre 2020, i residenti in Lombardia, la regione più popolosa in Italia, erano 9.981.554, il che significa una produzione regionale di CO2 nel 2020 pari a 50.905.925,4 tonnellate. Cioè più di tre volte e mezzo la Sardegna.
Se vogliamo rapportare le emissioni di CO2 (dati 2020) all’estensione territoriale, scopriamo che in Sardegna risultano 5,93 tonnellate emesse per chilometro quadrato, mentre in Lombardia ne risultano emesse 21,33 tonnellate per chilometro quadrato. Cioè ben più di tre volte e mezzo la Sardegna.
Ancora.
La Sardegna (dati Terna, 2022) ha prodotto 13.395,3 GWh lordi, ne ha consumato 8.922, ne ha esportato verso la Corsica e la Penisola 3.501,1 (39,2%).
Il 74,3% da fonte termoelettrica, il 3,2% da fonte idroelettrica, il 12,4% da fonte eolica, il 10,1% da fonte solare.
La Sardegna ha esportato il 39,2% dell’energia prodotta nella regione, sobbarcandosi il quantitativo di CO2 e gas serra emesso dalle centrali termoelettriche e impianti IGCC per energia utilizzata altrove.
Questi sono i fatti.
Ripetiamo ancora: siamo favorevoli all’utilizzo delle energie da fonti rinnovabili per una corretta transizione energetica che porti al superamento delle tradizionali fonti fossili, siamo decisamente contrari all’attuale fenomeno della speculazione energetica.
E i dati si analizzano puntualmente e compiutamente, non ad mentula canis.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto S.D., archivio GrIG)