La Birra Messina è della Heineken, ma la producono ancora nel Birrificio Messina in Sicilia

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«La Heineken ha comprato la Birra Messina». Inizia così un post Facebook diventato particolarmente virale, ma non per la notizia dell’acquisizione. Secondo il racconto, tutti i dipendenti dello stabilimento di Messina sarebbero stati licenziati e la produzione sarebbe stata trasferita a Massafra (Taranto). I dipendenti licenziati avrebbero poi aperto una cooperativa per produrre la Birra dello Stretto. Di recente la Heineken avrebbe lasciato la Russia e non è la prima volta che viene presa di mira, come nel caso dei post complottisti su Bill Gates, ma questa storia rischia di danneggiare il Birrificio Messina.

Per chi ha fretta

  • Il marchio Birra Messina è di proprietà della Heineken.
  • All’epoca dell’acquisto, ai dipendenti fu offerto un trasferimento.
  • Gli stabilimenti vennero acquistati da degli imprenditori, ma poi dovettero licenziare i dipendenti.
  • Gli ex dipendenti aprirono una cooperativa che produce la Birra dello Stretto.
  • La cooperativa è partner di Heineken e produce parte della Birra Messina in Sicilia.
  • La partnership comprende anche la diffusione delle birre prodotte dal Birrificio Messina nella rete Heineken.

Analisi

Ecco uno dei post dove circola la falsa informazione:

La Heineken ha comprato la Birra Messina, si è appropriata del marchio, ha chiuso lo stabilimento di Messina licenziando tutti i dipendenti e trasferendo la produzione nello stabilimento di Massafra (TA). I dipendenti si sono costituiti in cooperativa, hanno riacquistato una parte dello stabilimento e hanno iniziato a produrre la Birra dello Stretto. La birra Messina è una bufala come lo è lo spot in tv: bevete la Birra dello Stretto e darete i vostri soldi a brave persone e alle loro famiglie anziché a una multinazionale… e poi è anche buona! Sapevatelo!!! Mostra meno Post di Parliamone su Fb

Qui un altro esempio pubblicato da un’altra pagina Facebook, post che ha ottenuto oltre 17 mila condivisioni dal 21 agosto 2023.

La storia dal 1988

Il marchio Birra Messina venne acquistato da Dreher (poi diventata parte del gruppo Heineken) nel 1988. La società decise di trasferire progressivamente la produzione in Puglia, a Massafra. La scelta non è stata immediata, ma risale agli anni 2006 e 2007. Non risulta un licenziamento di massa, la nuova proprietà offrì un trasferimento ai dipendenti che però molti non accettarono, come racconta uno dei lavoratori:

Il motivo era perchè Heineken aveva investito in due grossi stabilimenti, sia a Massafra che a Bergamo, con una superiore capacità produttiva. Noi all’epoca producevamo 600mila ettolitri, e loro ne producevano invece 5 milioni, perciò facendo i calcoli sulle spese di logistica e i flussi di mercato hanno deciso di chiudere lo stabilimento di Messina. Così noi nel 2006 ci siamo messi un pochettino in allarme, perchè è vero che Heineken voleva chiudere ma ci avrebbe trasferito comunque in altri stabilimenti. Siccome io e alcuni dei miei colleghi facciamo parte della terza generazione (i nostri nonni e padri hanno lavorato qui) che lavorava nel birrificio e nello specifico alla Birra Messina, noi non abbiamo accettato il trasferimento e per questo ci siamo messi in cerca di qualcuno che fosse disposto a rilevare il tutto.

La famiglia Faranda acquistò lo stabilimento da Heineken nel 2007, al fine di garantire il lavoro ai dipendenti, producendo per un periodo la Birra Messina per conto della multinazionale. Tuttavia, nel 2011 iniziarono i problemi e i nuovi proprietari annunciarono la chiusura con 41 lettere di licenziamento.

Nel 2013, una quindicina degli operai licenziati crearono la cooperativa Birrificio Messina producendo la Birra dello Stretto. Nel 2019, la cooperativa firma una partnership con la Heineken per produrre parte della Birra Messina (“Cristalli di Sale”) in Sicilia. L’accordo non riguarda solo la produzione dello storico marchio, ma anche la distribuzione delle birre artigianali della cooperativa da parte della multinazionale.

La Birra Messina Cristalli di Sale

Tra i post diffusi online circolano le foto di alcune bottiglie, alcune segnate da una X rossa per indicare agli utenti come da non acquistare. Il problema è che a venire indicata è anche la Birra Messina Cristalli di Sale prodotta proprio dal Birrificio Messina, creando di fatto un danno a quest’ultima. Non si rendono conto che viene evidenziato anche nell’etichetta.

La pagina Facebook Birra Messina, di proprietà Heineken, risponde in merito agli utenti che commentano a seguito della diffusione dei post:

Ciao Pietro Giannone, Birra Messina Cristalli di Sale la facciamo in collaborazione con il Birrificio Messina, che sta lavorando al massimo delle sue capacità e ha la precedenza sulla sua preparazione. Quella che non è possibile fare a Messina la facciamo a Massafra con la stessa passione, così da portarla in tutta Italia. scopri la nostra storia:

Nel sito BirraMessina.it possiamo recuperare la storia del marchio, dove in primo piano viene riportata la collaborazione con il Birrificio Messina:

OGGI INIZIA UNA NUOVA STORIA. CON BIRRA MESSINA CRISTALLI DI SALE, TORNIAMO A MESSINA, GRAZIE A UN ACCORDO CON LA COOPERATIVA BIRRIFICIO MESSINA, UN GRUPPO DI 15 CORAGGIOSI SICILIANI, CHE DAL 2013 APRONO UN BIRRIFICIO PER PRODURRE CON SPIRITO IMPRENDITORIALE E CON GRANDE ORGOGLIO DELLE NUOVE BIRRE. A MESSINA NASCE COSÌ UNA RICETTA SPECIALE, ISPIRATA A QUESTA TERRA RICCA DI ELEGANTI ARMONIE. MA LA NOSTRA STORIA COMINCIA QUASI UN SECOLO FA: A MESSINA, NEL 1923. SONO GLI ANNI DELLA RICOSTRUZIONE, DOPO IL TERREMOTO DEL 1908 E MESSINA RINASCE PIÙ OPEROSA DI PRIMA, PIENA DI ATTIVITÀ E DI SPIRITO IMPRENDITORIALE.

Le dicerie del 2019

«Va chiarito subito che la Birra Messina è di proprietà della Heineken. Noi ne produciamo solo una piccola parte. Siamo una piccola cooperativa, e per noi è un lavoro molto importante» dichiarava nel 2019 Domenico Sorrenti, mastro birraio del Birrificio Messina. Già in quell’anno circolavano informazioni fuorvianti, come riportato dall’HuffPost:

Non c’è quindi alcun inganno, nessun sotterfugio, come un post su Facebook ha cercato di insinuare qualche tempo fa. Tutto alla luce del sole, è tutto dichiarato e scritto anche in etichetta, basta andare a cercare. Sorrenti ha visto il post che mette in dubbio l’attuale sicilianità della Birra Messina, non ne prende le distanze ma neppure vuole fare polemica. Tuttavia chiarisce la situazione. “Nel Birrificio Messina produciamo una parte della Birra Messina. In parte è prodotta in Sicilia e in parte nello stabilimento di Massafra”.

Conclusioni

Risulta vero che «la Heineken ha comprato la Birra Messina», ma la narrazione risulta scorretta in quanto danneggia gli stessi lavoratori che il post vorrebbe “aiutare”. Il testo dei post omette molti particolari dell’intera storia, ma soprattutto in alcuni post viene indicato di non acquistare proprio la Birra Messina prodotta dallo stabilimento siciliano che si vorrebbe “tutelare”.

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