Circola un’immagine dove viene riportata una presunta citazione tratta dal rapporto 2022 di Reporters Without Borders sulla libertà di stampa in Italia. L’obiettivo è quello di indicare la posizione del nostro Paese nella speciale classifica della ONG, all’epoca al numero 58, alla disinformazione da parte dei media. Tale citazione, però, non risulta nel rapporto e viene – ancora una volta – omessa la metodologia usata per stilare la classifica.
Analisi
- La citazione riportata nell’immagine non è presente nel rapporto del 2022 di Reporters Without Borders.
- La classifica viene stilata con una determinata metodologia che riguarda un questionario ad esperti e i dati relativi agli abusi e alle violenze messe in atto contro i giornalisti e media nell’arco dell’ultimo anno.
Analisi
L’immagine riporta il seguente testo:
Essere al 58° posto nella graduatoria della libertà di stampa significa che i cittadini italiani ricevono dagli organi di informazione notizie perlopiù false oppure veritiere.
Fonte: World Press Freedom Index 2022, l’annuale rapporto sulla libertà di stampa di Reporter sans frontier
Il rapporto del 2022 e la disinformazione
L’immagine fa riferimento alla classifica del 2022, dove l’Italia occupava effettivamente la posizione numero 58. Tuttavia, il testo non risulta presente nel rapporto (archiviato qui).
In merito alla disinformazione, Reporters Without Borders aveva pubblicato un articolo dal titolo “Rsf’s 2022 World Press Freedom Index: a new era of polarisation” senza però menzionare l’Italia (gli articoli sul nostro Paese sono qui). L’articolo evidenziava il problema delle divisioni sociali causate dalla diffusione di media di opinione che seguono il «modello Fox News» e circuiti di disinformazione amplificati dai social media.
Il rapporto indicava che la maggior parte dei giornalisti italiani godono di un clima di libertà, ma che a volte cedono alla tentazione di autocensurarsi per questioni editoriali o per evitare azioni legali (come cause per presunta diffamazione). Tra le paure dei giornalisti, il rapporto rivela la paura di rappresaglie da parte di gruppi estremisti o della criminalità organizzata.
Da dove proviene la citazione
Il testo circola almeno da inizio 2023, come possiamo riscontrare da diversi post dell’epoca (qui, qui e qui).
Anche l’immagine circolava nello stesso periodo, ma senza la parte inferiore dove viene indicata come fonte il rapporto del 2022 di Reporters Without Borders.
La metodologia di Reporters Without Borders
Ciò che viene costantemente ignorata è la metodologia con la quale viene stilata la classifica di Reporters Without Borders. La ONG si basa sui dati relativi agli abusi e alle violenze messe in atto contro i giornalisti e media nell’arco dell’ultimo anno e sulle risposte ottenute da un questionario di 123 domande rivolto a professionisti dei media locali, avvocati e sociologi. Dal 2022, il questionario si basa su cinque indicatori che riflettono la “libertà di stampa” così descritta: «La capacità dei giornalisti di selezionare, produrre e diffondere notizie di interesse pubblico indipendentemente dalle interferenze politiche, economiche, legali e sociali e in assenza di minacce per la loro sicurezza fisica e mentale».
La posizione italiana negli anni
Un altro fatto ignorato da molti è l’andamento della posizione italiana nella classifica di Reporters Without Borders. Nel 2016 il nostro Paese occupava la posizione numero 77, per poi passare alla numero 52 nel 2017. Con la nuova metodologia, l’Italia ripartiva dalla posizione numero 58 del 2022 per arrivare al 2024 alla posizione 46.
Conclusioni
Le informazioni riportate nell’immagine, riguardo la libertà di stampa in Italia, non corrisponde al rapporto di Reporters Without Borders del 2022.
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