Ci segnalano i nostri contatti un post virale con la cozza più grande del mondo a Olbia. Si tratta del tipico esempio di “slop”, tema di cui abbiamo parlato. Un post creato con l’Intelligenza Artificiale che diventa una riunione istantanea di troll, provocatori, bot, curiosi virtuali accorsi per additare il fenomeno o deriderlo in cui nessuno è più in grado di capire chi sia vero e chi sia falso.
In questo caso non esiste ovviamente alcuna cozza più grande del mondo larga un metro e cinquanta ad Olbia. Esiste una foto evidentemente creata con AI che ha ottenuto quasi duemila commeti e cinquemila condivisioni tra le quali non è più possibile distinguere vero e falso.
La cozza più grande del mondo a Olbia e il ritorno dello slop
Basta del resto osservare la foto: ad una prima occhiata vedrete mani deformi con un numero imprecisato di dita, volti asimmetrici con nasi e occhi deformi, mani che appaiono dal nulla abbrancando cellulari con dita sovrannumeriarie.
Come per molti casi che abbiamo visto, si tratta del marchio tipico del prodotto con AI: l’Intelligenza Artificiale tende a riprodurre modelli del proprio dataset, e dettagli come occhi, dita e nasi tendono ad essere di dimensioni relativamente modeste rispetto al resto delle foto esaminate e quindi allo stato delle cose fonte e obiettivo degli errori.
Si tratta di slop, l’evoluzione suprema dello spam dove ondate di foto di “bambini poveri africani che creano oggetti con bottiglie“, madonnari assurdi e altre “foto incredibili” invadono dei social ormai zombificati creando scenari in cui bot e troll commentano foto altrettanto inesistenti suscitando reazioni in utenti reali ma così disinformati da non poter più distinguere il vero dal falso.
E nell’informazione del futuro, ci attende sempre di peggio.
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