La fakenews della centrale nucleare esplosa in Turchia per il terremoto dimostra una cosa: quando nel mondo succede una tragedia, ci sarà sempre qualcuno che cercherà di farne contenuti viralizzabili.
A costo di crearli, o usare in modo scorretto video datati e rietichettati. Come per la presunta esplosione di una centrale nucleare in Turchia.
La fakenews della centrale nucleare esplosa in Turchia per il terremoto
Questa fake news unisce in sé due dei terrori ancestrali principali del genere umano: i terremoti e la minaccia nucleare.
Il video proviene in realtà dall’esplosione di un magazzino nel 2020 a Beirut, non collegata a terremoti o al nucleare ma all’esplosione di diverse tonnellate di nitrato di ammonio, sostanza assai pericolosa stoccata in modo del tutto non corretto, in semplici sacchi di iuta.
La stessa esplosione fu peraltro al centro di diverse teorie del complotto che abbiamo affrontato: la principale voleva la sperimentazione in atto di una “bomba sismica” da parte dei c.d. Poteri Forti, un ordigno falsamente descritto come una nuova tecnologia (in realtà si tratta di ordigni ad alta penetrazione risalenti alla Seconda guerra Mondiale) e in grado di generare terremoti a comando, variante delle grandi famiglie delle bufale sulla “geoingegneria”, la teoria per cui il “Governo Mondiale” grazie a scie chimiche, raggi laser, onde magnetiche e altri congegni misteriosi possa scatenare eventi climatici e terremoti.
Aggiungendo quindi alle bufale vintage sulle “bombe sismiche” il terrore nucleare si crea una nuova bufala.
Ignorando che l’unica centrale nucleare esistente in suolo turco è ancora in costruzione e si trova su una zona della Turchia risparmiata dal sisma.
Conclusione
Il video ritrae l’esplosione di un magazzino contenente nitrato di ammonio nel 2020, già al centro di diverse teorie del complotto. Non riguarda né il terremoto odierno e le sue conseguenze, né una centrale nucleare.
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