Coppa Italia al capitolo decisivo, ieri, con l’Inter che ha battuto la Fiorentina. Con Lautaro Martinez protagonista, ma con i viola a lottare fino in fondo per il torneo sponsorizzato da Frecciarossa.
Tanto calcio in tv, anche in chiaro in queste ultime settimane. Tante italiane impegnate fino alla fine nelle coppe internazionali. E meno ‘fame’ di calcio free. Si spiega così, forse, il bilancio leggermente sotto le attese, per Auditel, della finale di Coppa Italia andata in scena dopo una burrascosa assemblea capitolina dei presidenti della Serie A, dove però non sono state le vicende legate alla Juventus in primo piano.
Un successo l’evento live dell’Olimpico, aperto da Gaia e l’inno nazionale e con tutti i potentati del calcio e della politica in tribuna. Con esiti però non esaltanti per i meter.
Le alternative distanti, bene Sciarelli. E Guareschi
Su Canale 5 Fiorentina-Inter ha avuto ieri 6.997.000 spettatori e il 33,3% di share, con il primo tempo a 7.005.000 e 32.3% e il secondo tempo a 6.989.000 e 34,4%.
Il confronto con le altre finali
Ampiamente battute tutte le altre opzioni: su Rai1 il film edificante ‘Il Diritto di Contare’ ha avuto 2.056.000 spettatori e l’11,3%. Su Rai3 ‘Chi l’ha Visto?’ ha raccolto 1.984.000 spettatori e l’11,1%. La sorpresa di serata è stato il risultato su Rete4 del titolo vintage ‘Don Camillo e l’onorevole Peppone’, quarta opzione a 1.056.000 spettatori con il 5.7% di share.
Le altre finali? Improponibile e improprio il confronto con la finale del 2022, quando Juve-Inter aveva raccolto 8,7 milioni di spettatori, sorprende che il dato di ieri sia stato inferiore anche a Juve-Atalanta del 2021, a quota 8 milioni, e anche ad Atalanta-Lazio del 2019, a 7,3 milioni.Al top, negli ultimi anni, rimane Inter-Roma del 2010 a 11,694 milioni, con Juve-Napoli del 2012 a 11,586 milioni e Juve-Milan del 2018 a 10,583 milioni.
Le polemiche dell’assemblea di Lega
Movimenta, prima della partita, l’assemblea di Lega tenutasi nella capitale. Polemiche per l’emendamento ‘salva-Sampdoria’ del presidente Lorenzo Casini, che forza lo statuto secondo alcuni.
La squadra blucerchiata avrà il 10% del montante riguardante il paracadute per la retrocessione (circa 10 milioni di anticipo) e potrà così onorare alcuni degli obblighi che la spingevano verso il baratro. Nello stesso consesso, si è pure deciso di affidare a Lazard la scrematura dei fondi d’investimento interessati a investire sul calcio della Serie A.
Luigi De Laurentis ha lasciato anticipatamente la riunione dopo avere polemizzato con l’ad della Lega, Luigi De Siervo, sulla fisionomia del bando dei diritti tv e il coinvolgimento di queste entità finanziarie nei destini del calcio italiano.
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