La giornalista Stefania Battistini è sotto attacco da troll e hater: tutti provenienti dai canali Telegram filorussi che in questi giorni abbiamo visto reponsabili di autentiche campagne di disinformazione e odio mirato sotto i nomi di Operazione Overload e Doppelganger.
Parliamo di vere e proprie campagne di odio e trolling organizzato in cui false notizie (con un piccolo aiuto dell’AI) vengono pubblicate su “testate addomesticate” o veri e propri cloni di testate occidentali, con tanto di “note di agenzia” rifatte con l’intelligenza artificiale a progettare video e applicare loghi, con le notizie più improbabili e infammatorie.
L’intera campagna di odio e vandalismo xenofobo che ha investito in queste settimane il Regno Unito affonda le sue radici in fake news diffuse dai canali troll Telegram.
Stefania Battistini, giornalista per la RAI, si è recata personalmente in Ucraina per fare informazione.
I citati canali Telegram non l’hanno presa bene. Affatto.
La giornalista Stefania Battistini è sotto attacco da troll e hater dei canali Telegram filorussi
Senza alcun timore di incidente diplomatico nei soliti canali in lingua russa appaiono post infiammatori che invitano ad “arrestare i giornalisti Italiani”, giornalisti russi che chiedono alle autorità di arrestarli e utenti che propongono di “ucciderli senza distinzione di sesso ed età”.
Non sarebbe neppure la prima volta: ricordiamo quando la TV di Stato Russa annunciava (salvo poi parlare di semplici provocazioni) che era necessario bombardare e invadere l’Italia per la grave onta di aver ospitato un Eurovision senza la Russia.
Ovviamente simili messaggi, come abbiamo visto hanno un doppio scopo: attizzare l’opionione pubblica interna, che ormai non ha modo di accedere alle fonti di informazioni Occidentali e lanciare un messaggio ai canali Telegram attivi in Occidente.
Lieti, purtroppo, di rilanciare la posta di messaggi minacciosi.
E ne abbiamo di ogni tipi: la solita “accusa di nazismo a random” che di tanto in tanto arriva anche a noi per finire in studio legale, inviti alla deportazione, alla violenza di ogni tipo e auguri di morte, gente che invoca droni e ente che auspica la morte di una giornalista definendo “invasione” il giornalismo.
Come vedete, i canali Telegram non sono “semplice innocuo troll”. Solidarietà quindi a Stefania Battistini.
La solidarietà del mondo civile parte dai sindacati di categoria e passa per la Federazione Europea dei Giornalisti.
Ci accodiamo anche noi, considerando con grande rammarico che la Russia in questo caso pare aver preso le parti dei troll e degli hater anziché delle vere vittime perseguendo l’idea di accusare Stefania Battistini e Simone Traini per ingresso illegale nei confini Russi anziché fare qualcosa contro le ondate di odio legate alla narrativa filorussa.
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