La libertà di pensiero non piace agli imprenditori dell’energia.

2 weeks ago 29

Tuscia, cavalli al pascolo e ruderi medievali

la petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.

Al Gruppo Impianti Solari (G.I.S.), un’associazione di imprese produttrici e operatori di energia rinnovabile con particolare presenza nel Lazio, non è piaciuto che Margherita Eichberg, Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, abbia sottoscritto la petizione popolare promossa dal GrIG Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!

La petizione popolare – sottoscritta già da più di 20 mila cittadini – chiede al Governo nazionale una moratoria delle autorizzazioni di nuovi impianti di produzione energetica in vista di una reale pianificazione territoriale e dei fabbisogni di energia che individui concretamente e con le procedure di legge il quantitativo di energia realmente necessario, i siti di produzione meno impattanti, le garanzie per la salvaguardia del Bel Paese.

Stop all’attuale Far West in materia, insomma.

Montalto di Castro, consumo del suolo determinato da impianti produttivi di energia fotovoltaica (da Google Earth)

Al G.I.S. non piace “la pregiudizialità poiché, nel momento in cui si firma una moratoria contro le rinnovabili, si bloccano anche gli impianti virtuosi. Il modello portato avanti dagli associati Gis si basa su valori condivisi come l’etica, la ricerca di massima sostenibilità e l’innovazione. I nostri progetti non rappresentano quindi un pericolo per il territorio, ma un’opportunità per produrre energia in modo più pulito”.

I loro impianti sono “un’opportunità per produrre energia in modo più pulito”, perché sono i loro impianti, la stirpe eletta degli impianti.

Al di là delle favole, “nella solo provincia di Viterbo sono una trentina gli impianti riconducibili alla nostra associazione oramai in standby”, quando la stessa Regione Lazio riconosce l’overdose di impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili nella Provincia, ben il 78,08% di tutti quelli regionali, una vera e propria saturazione (deliberazione Giunta regionale Lazio n. 171 del 12 maggio 2023).

Tuscania, rosone del Duomo romanico

Quella Provincia di Viterbo da anni ai vertici nazionali del consumo del suolo per abitante (rapporto ISPRA sul consumo del suolo 2019), 1,91 metri quadri per residente rispetto alla media regionale di 0,47 e nazionale di 0,80.

Il G.I.S. afferma “ci spaventa la pregiuzialità” (se vi fosse, vi sono rimedi giurisdizionali con anche il risarcimento dei danni, no?), ma in realtà spaventa il triste analfabetismo dei diritti costituzionali esternato dal G.I.S. e da chi la pensa come loro, perchè “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (art. 21 Cost.).

Tutti, avete capito o no?  

Soprintendenti compresi, che, fra l’altro, han detto semplicemente quanto ha già detto a chiare lettere il Ministero della Cultura: infatti, la Soprintendenza speciale per il PNRR, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto che “è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) …  a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024), cioè 4,7 volte l’obiettivo previsto a livello europeo.

Capito o no?

Lago di Bolsena, con l’Isola Bisentina in primo piano e la centrale eolica di Piansano sullo sfondo

I progetti presentati – se approvati – produrrebbero molta più energia di quanto realmente servirebbe, oltre a uno scempio diffuso dei valori naturalistici, territoriali, storico-culturali italiani.

E chi ci guadagnerebbe sarebbero soltanto le imprese energetiche che si ritroverebbero obbligatoriamente acquistata e pagata dallo Stato (cioè dai cittadini nelle bollette) l’energia anche non utilizzata.

Il G.I.S. e chiunque altro rispettino i diritti alla libertà d’opinione di chiunque, la piantino con il loro vittimismo fuori luogo che pretenderebbe puro servilismo verso una malintesa transizione energetica in contrasto con le reali esigenze nazionali e con la necessità della salvaguardia del Bel Paese.

La massima solidarietà alla Soprintendente Eichberg e a tutte le persone impegnate nella concreta tutela del territorio e della cultura italiani.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Tuscia, acquedotto romano

(immagine da Google Earth, foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

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