La neve trasportata con i camion dalle montagne al centro di Trento: polemiche per la cerimonia d’apertura della Marcialonga

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“Un inno al menefreghismo climatico”, “una sceneggiata che ripercorre culture e prospettive di sviluppo antiche, tipiche degli anni ‘70″. Dal M5s alle associazioni ambientalistiche, è polemica a Trento per quanto è accaduto negli ultimi giorni: nel centro storico del capoluogo sono arrivati camion carichi di neve trasportata dalle montagne della Val di Fiemme. Ma pure un gatto delle nevi, visto in azione in piazza Duomo. Il tutto per organizzare la cerimonia di apertura della 50esima Marcialonga, la più blasonata competizione internazionale di sci di fondo, che per l’occasione ‘trasloca’ dalle valli di Fassa e Fiemme al centro storico di Trento. Il via è previsto giovedì 26 gennaio alle ore 18.

Ecco questi sono i democratici con le valige ..che predicano per il green..ecologico ..infami e ipocriti come sempre. https://t.co/SdhS0KeO4B

— antonio cossu (@cossuantoniox12) January 26, 2023

Nonostante l’emergenza climatica, la carenza di neve sulle alpi e le temperature sopra lo zero a Trento, l’amministrazione comunale di centrosinistra ha deciso di realizzare un mini-circuito nel centro storico: per realizzarlo è stato appunto necessario trasportare la neve a bordo dei camion e far arrivare in città pure un gatto delle nevi per battere la pista, come mostrano le immagini diffuse dai quotidiani locali. Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha difeso l’iniziativa sostenendo che portare neve in città “è sostenibile sia se pensiamo all’innevamento che abbiamo ogni giorno sulle piste, ma anche dal punto di vista tecnico-economico”. E ha aggiunto: “Per noi questo evento è un’opportunità“.

L’iniziativa ha pure ricevuto il plauso del presidente della Provincia di Trento, il leghista Maurizio Fugatti. Il comunicato dell’amministrazione recita: ”Siamo orgogliosi che la cerimonia di apertura per la prima volta sarà a Trento”. Durissima invece la reazione del consigliere provinciale Cinquestelle Alex Marini, come riporta IlDolomiti.it: “Non siamo di fronte solo a uno sperpero d’acqua ma a un vero e proprio inno al menefreghismo climatico”. Marini ha ricordato la tempesta Vaia, gli “anni di spaventosa siccità, con sempre meno acqua a disposizione e con i ghiacciai agli sgoccioli che franano di colpo”. E ha aggiunto: “Come se non bastasse, siamo nel bel mezzo di una crisi da caro energia senza precedenti, con famiglie e imprese che tirano la cinghia per pagare le bollette”.

Altrettanto negativa la reazione di Luigi Casanova, presidente onorario di Mountain Wilderness Italia, che sempre a IlDolomiti.it ha attaccato: “Decida il sindaco da quale parte stare, se investe nel futuro o rimane uomo del passato. Oggi non è più tempo di equilibrismi tattici“. Casanova chiede un ripensamento dell’offerta turistica del Trentino, “per dare fiducia alle giovani generazioni“. E ha concluso amareggiato: “Per i 50 anni della Marcialonga ci aspettavamo di assistere a un investimento di immagine rivolto al futuro, non alla sceneggiata che ripercorre culture e prospettive di sviluppo antiche, tipiche degli anni ‘70″. Alla gara, in programma domenica, parteciperanno più di 7mila atleti in rappresentanza di 36 Paesi. Almeno quella scatterà da Moena, splendido Comune oltre i mille metri di altezza tra le valli di Fiemme e Fassa.

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