La raccolta fondi della Società Italiana di Scienze Naturali per finanziare le sue pubblicazioni (e mantenerle accessibili a tutti)

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di Chiara Siracusa

Assicurare che importanti pubblicazioni scientifiche restino accessibili a tutti. Questo l’obiettivo della Società Italiana di Scienze Naturali (SISN – APS), realtà che ha una storia lunga più di un secolo e mezzo. Come si legge sin dalle prime righe del suo statuto, i suoi obiettivi sono  contribuire al progresso e alla diffusione delle discipline naturalistiche e perseguire finalità, civiche, solidaristiche e di utilità sociale

Fondata nel 1856 a Milano, dove tuttora ha sede presso il Museo Civico di Storia Naturale, nel corso di questi 168 anni di attività si è distinta per la ricerca scientifica in ambito naturalistico e per l’organizzazione di attività culturali ed educative volte alla protezione dell’ambiente. Accanto a convegni, mostre e corsi di formazione, uno degli strumenti principali adottati è stato da sempre la pubblicazione di quattro riviste: Natural History Sciences, Rivista Italiana di Ornitologia, Natura e Memorie (tutte con cadenza biennale, ad eccezione dell’ultima). Si tratta di pubblicazioni distribuite in formato cartaceo alle biblioteche italiane, ma anche rese disponibili online e diffuse all’estero, per favorire la libera circolazione della scienza e gli scambi con riviste analoghe.  

Di recente inoltre, la SISN e la Biodiversity Heritage Library (BHL), un consorzio di biblioteche americane e canadesi, hanno stipulato un accordo per mantenere online le riviste Atti e Memorie pubblicati tra il 1855 e il 2009, giá fruibili dal sito della BHL. 

Open access e Diamond Open Access: quanto costa il diritto ad informare ed ad essere informati

L’associazione ha da sempre difeso l’accesso gratuito ai contenuti delle riviste, il cosiddetto Open Access. In un momento storico in cui pubblicare sembra facile e immediato, nel mondo della scienza tutto ciò è in realtà un processo estremamente lento e costoso. In quanto ai tempi, questa cosa dovrebbe garantire la revisione e la qualità del contenuto, ma le spese rimangono comunque esorbitanti. L’Open Access è a carico degli autori e il suo costo può attestarsi intorno a diverse migliaia di euro. Con il Diamond Open Access, invece, gli autori sono coperti nelle spese di pubblicazione. In questo modo la comunità scientifica può comunicare in maniera diretta anche con il pubblico, che finalmente ha la possibilità di affacciarsi al mondo della ricerca naturalistica osservando i processi di ricerca, per crescere in consapevolezza e fiducia nei confronti della scienza. 

Chiunque può fare la propria parte fino a metà Novembre

Una convenzione con il Comune di Milano e le quote degli associati (al momento circa 300) hanno finora coperto i costi di pubblicazione, ma, diventati questi ultimi troppo esosi, il rischio di non poter mandare avanti le riviste è molto concreto. Ecco perché l’aiuto di tutti diventa fondamentale. La pagina della raccolta fondi mette a disposizione uno strumento per potere contribuire, ciascuno secondo le proprie possibilità, al raggiungimento della cifra di 10.000 euro, destinati a coprire l’impaginazione degli articoli, la gestione e la pubblicazione online, nonché la stampa delle copie per le biblioteche per il 2024. Contemporaneamente, sono state previste ricompense speciali come visite guidate e libri a tema, quale simbolo tangibile di gratitudine, per i maggiori sostenitori di questa causa. 

Foto di Annette Meyer da Pixabay 

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