La “rigenerazione urbana” non dev’essere l’ennesimo scempio a Roma.

1 year ago 55

Roma, Prati, Villino Cagiati

Intellettuali e associazioni ai candidati delle elezioni regionali del Lazio: impegno a modificare la legge demolisci-villini.

Tomaso Montanari, Vezio de Lucia, Pier Luigi Cervellati, insieme a decine di esponenti del mondo della cultura  e delle associazioni per la tutela del patrimonio storico e del paesaggio chiedono ai candidati alle elezioni del Lazio l’ impegno a modificare l’articolo “demolisci villini” di una legge regionale.

Tra pochi giorni si terranno le elezioni regionali del Lazio e sono ricominciati i soliti riti della campagna elettorale,  a partire dalla presentazione dei programmi, troppo spesso molto generici, più inclini a descrivere i problemi che a prendersi impegni per le soluzioni. 

Per questo Carteinregola ha deciso di lanciare un appello che chiede ai candidati, ai partiti e agli esponenti di tutti i livelli istituzionali l’impegno a modificare l’articolo  della Legge regionale della rigenerazione urbana del Lazio 7/2017 che, come già il precedente “Piano casa”, mette a  rischio il paesaggio urbano  della Città storica di Roma con demolizioni e ricostruzioni indiscriminate, che sfuggono alle regole del Piano regolatore e alle decisioni degli uffici comunali.

Un appello per spiegare  ai cittadini perché chiediamo di cambiare quell’articolo, e ai politici perché devono prendersi la responsabilità di cambiarlo, inserendolo da subito nei programmi elettorali.

In ballo  non c’è solo la tutela della Città Storica e la difesa del nostro patrimonio storico e identitario, ma il coraggio di mettere al centro della visione politica gli interessi della città e dei cittadini anzichè quelli della rendita.

Tra i promotori docenti, intellettuali, esponenti di associazioni per la  tutela del patrimonio storico e del paesaggio, ma anche di realtà impegnate nel sociale, perché la rigenerazione urbana deve essere al servizio della qualità della vita degli abitanti e delle zone che ne hanno più bisogno, e una politica davvero al servizio delle persone deve  indirizzare gli incentivi non nei quartieri storici di Roma  dove fanno strage di “villini”, scuole e conventi, ma nelle tante Rome da sempre lasciate indietro.

Per sottoscrivere l’appello: laboratoriocarteinregola@gmail.com

Roma, cortile di un palazzo rinascimentale

Appello alle istituzioni, alle forze politiche, ai candidati alle elezioni regionali del Lazio

Per salvare il Paesaggio dei quartieri storici della Capitale dal rischio di demolizioni indiscriminate e per promuovere la rigenerazione urbana nelle zone degradate della città

La Capitale d’Italia rischia di essere sfregiata per sempre nei suoi quartieri storici più pregiati a causa di una legge regionale che chiediamo a tutti i candidati e partiti che si presentano alle prossime elezioni amministrative della Regione Lazio di modificare.

Nel luglio 2017 il Consiglio del Lazio ha approvato la legge della “Rigenerazione urbana”, termine alla moda che evoca scenari di tristi palazzoni e zone degradate che possono rinascere per migliorare la vista e la qualità della vita degli abitanti, ma che a Roma, finora, a causa di un articolo della legge che “consente sempre” demolizioni e ricostruzioni incentivate dal premio di cubatura del 20%  un quinto del volume precedente – è atterrata prevalentemente nei quartieri otto novecenteschi della “Città storica” fuori dalle Mura aureliane, i più remunerativi dal punto di vista immobiliare: Trieste, Prati, Nomentano, Monteverde, Città giardino e altri.

 “Consente sempre” vuol dire che tali interventi si possono realizzare  in deroga a quanto prescrive il Piano regolatore comunale, quindi su richiesta dei costruttori e senza nessuna programmazione e valutazione preventiva da parte degli uffici comunali.

Il primo danno che ne deriva è al paesaggio urbano: si salvano solo singoli edifici o spazi circoscritti che siano stati vincolati per il loro interesse storico e architettonico, ma non si proteggono quei “tessuti urbani” costituiti da tante unità che singolarmente non hanno un particolare pregio o valore culturale, ma che tutte insieme costituiscono un paesaggio unico e caratteristico, un patrimonio per la storia, la memoria e l’identità di Roma e non solo.

Roma, Fiume Tevere

Ma esiste anche un danno per “omissione”, dato che  tali incentivi offerti dalla legge regionale orientano inevitabilmente gli investitori verso operazioni immobiliari di semplice “rinnovamento edilizio” – magari con l’alibi  della “riqualificazione energetica” –  nelle zone che offrono maggiore profitto, anziché verso quelle zone della Capitale  che da anni attendono una vera rigenerazione urbana, che è anche sociale e ambientale.

Ma non chiediamo di fermare le trasformazioni, né di impedire le demolizioni e ricostruzioni, neanche nella Città storica di Roma, dove peraltro il Piano Regolatore, a certe condizioni, già le prevede.

Chiediamo che le trasformazioni siano sottoposte al  fondamentale presidio della regia pubblica e delle regole degli strumenti urbanistici comunali, unica garanzia  della prevalenza dell’interesse generale sul pur legittimo profitto privato, e che gli incentivi come gli aumenti di cubatura siano utilizzati per indirizzare gli interventi nei quartieri dove sono necessari, nella “Città da ristrutturare” e nella “Città consolidata”.

Chiediamo alle istituzioni, alle forze politiche e alle donne e agli uomini che si candidano alla Regione Lazio di impegnarsi a modificare l’art. 6 della legge di rigenerazione urbana regionale,  escludendo dagli incentivi gli interventi di demolizione e ricostruzione nella Città Storica di Roma e subordinandoli in ogni caso al rispetto di quanto stabilito dal Piano Regolatore comunale; parallelamente,  chiediamo di impegnarsi ad estendere le tutele previste dal Piano Territoriale Paesistico Regionale per gli ”insediamenti urbani storici” all’intera  Città Storica di Roma.

Se ciò non avverrà, assisteremo a una roulette russa per interi pezzi della Capitale, la cui conservazione e valorizzazione non dipenderà dalle scelte urbanistiche di chi è stato eletto dai cittadini, ma dalle ragioni della rendita che gli operatori privati possono estrarre dal patrimonio storico di Roma.

  • Anna Maria Bianchi, presidente Carteinregola
  • Ilaria Agostini, ricercatrice di urbanistica Università Bologna
  • Mauro Baioni, urbanista
  • Piero Bevilacqua, storico
  • Michele Campisi, vice Presidente Italia Nostra Roma
  • Filippo Celata, professore di geografia economica, Università di Roma La Sapienza
  • Carlo Cellamare professore di urbanistica Università di Roma La Sapienza
  • Pier Luigi Cervellati, architetto e urbanista
  • Roberto Corbella, segretario Associazione Per Roma
  • Francesca Danese, portavoce del Forum del terzo settore del Lazio
  • Vezio De Lucia, urbanista
  • Giuseppe De Marzo, responsabile Nazionale di Libera per le Politiche Sociali
  • Stefano Deliperi, presidente Gruppo di Intervento Giuridico
  • Margherita Eichberg, dirigente architetto MIC Ministero della Cultura
  • Vittorio Emiliani, presidente Comitato per la bellezza
  • Gino Famiglietti, già direttore generale per l’Archeologia, le Belle arti e il Paesaggio al MIBACT
  • Mara Filippi, architetto paesaggista
  • Pino Galeota, presidente Corviale Domani
  • Maurizio Geusa, vice presidente Carteinregola
  • Maria Pia Guermandi, coordinatrice Emergenza Cultura
  • Daniele Iacovone, urbanista
  • Gaetano Lamanna, intellettuale e saggista
  • Cristiana Mancinelli, Coord. Salviamo il paesaggio Roma e Lazio
  • Anna Marson, professoressa di pianificazione del territorio Università Iuav di Venezia
  • Ettore Maria Mazzola, professor of the Practice The University of Notre Dame School of Architecture Rome Global Gateway
  • Tomaso Montanari, storico dell’arte
  • Gaia Pallottino,  Comitato per la bellezza
  • Rita Paris, presidente Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli
  • Barbara Pizzo, professoressa Associata di Urbanistica  Sapienza Università di Roma
  • Marco Ravaglioli, presidente Associazione Per Roma
  • Oreste Rutigliano, presidente Italia Nostra Roma
  • Battista Sangineto, archeologo  Università della Calabria
  • Enzo Scandurra, urbanista
  • Lucinia Speciale, docente di Storia dell’arte medievale dell’Università del Salento
  • Giancarlo Storto, urbanista
  • Alessandra Valentinelli, storica
  • Guido Viale, saggista
  • Alberto Ziparo, professore di Urbanistica UNIFI
Roma, Castel S. Angelo, vista sui tetti del centro storico

(foto S.D., archivio GrIG)

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