La scatola nera nelle automobili è ormai una presenza fissa, incoraggiata da molte assicurazioni, da non confondersi col simile concetto dell’EDR, Event Data Recorder, previsto dal Regolamento (UE) 2019/2144 e previsto per gli automezzi immatricolati dal luglio 2024 e per gli automezzi pesanti immatricolati dal 2029.
Entrambi i dispositivi, anche se l’EDR non è tecnicamente un dispositivo ma parte dell’elettronica di bordo, registrano dati relativi a sinistri e collisioni, ma non solo. Nessuno dei due dispositivi viola la privacy, danneggia gli assicurati o fa altre cose che il complottista medio teme.
La scatola nera nelle automobili viola la privacy, danneggia gli assicurati e logora la batteria: alcune false credenze
Per scatola nera intendiamo la “black box”, oggetto montato aftermarker che costituisce un decente antifurto satellitare (consente all’assicurato di visualizzare la posizione del proprio veicolo mediante app), registra lo stile di guida in base a brusche frenate e decelerazioni, i parametri di percorrenza e i dati relativi ad un sinistro (data e ora, l’accelerazione massima, il luogo in cui si è verificato, la velocità al momento dell’impatto e negli istanti precedenti).
Questo consente ad esempio di valutare lo stile di guida ai fini del computo del premio assicurativo e ricostruire la dinamica di un sinistro ai fini delle denunce assicurative del caso.
Una black box è sempre un dispositivo esterno, montato da un’elettrauto convenzionato con la compagnia assicurativa senza aggravio di spese per l’assicurato.
Un EDR è invece parte dell’elettronica di bordo che si attiva solo in caso di sinistri o attivazione di airbag o altri dispositivi di sicurezza.
I dati, come per ogni dato dell’elettronica di bordo, diventano accessibili mediante la diagnostica del veicolo e messi a disposizione delle autorità. Un EDR al contrario della Black Box non registra dati di posizione e non è una componente esterna.
Poste le differenze, possiamo passare alle false credenze, sia in comune che legate alla sola black box
La Black Box e l’EDR violano la privacy?
Questo è assolutamente falso. i dati raccolti dalla Black Box possono essere utilizzati solo per le finalità previste dalla legge, come la sicurezza stradale e la prevenzione dei furti. Inoltre, le aziende sono tenute a garantire la riservatezza dei dati e a consentire ai conducenti di accedere alle informazioni registrate.
Sia EDR che Black Box quindi possono registrare taluni dati, nei limiti dello scopo richiesto e per le finalità indicate, come questo accade. Una Black Box ad esempio non potrà come temono molti complottisti registrare conversazioni avute in macchina o trasmettere a terzi i dati di posizione, o ogni altro dato non espressamente indicato al momento della stipula del contratto.
Ovviamente il Garante Privacy vigila sugli abusi, rendendo lo scenario di un operatore disonesto meno probabile.
Una Black Box va contro gli interessi dell’assicurato?
Dipende sostanzialmente dalla bontà dei propri interessi. Una black box rende oggettivamente più facile dai dati di telemetria relativi al sinistro, come la EDR.
Davanti ad una Black Box o una EDR sarà più facile, specie non l’assistenza di un buon legale, dimostrare che un sinistro si è verificato come effettivamente è accaduto.
Sarà più difficile millantare ricostuzioni difformi dall’accaduto, o contradditorie rispetto ai dati. L'”Internet delle Cose” applicata alle automobili impedisce sostanzialmente lo scenario da “Commedia all’Italiana” del tizio che dopo un lieve colpetto compare al cospetto dell’assicurazione col collare di Kranz automatico millantando un colpo di frusta tale da averlo reso invalido a vita, o del tizio che dopo un sinistro non denunciato simula un secondo sinistro “addomesticato” con un partner consenziente: in tal caso la Black Box dimostrerebbe un evento pregresso ad un evento fantasma mai accaduto.
Ovviamente, nei casi dubbi si consiglia una buona assistenza legale, ma nei casi generali l’assicurato potrà valutare la consistenza dello sconto assicurativo e la presenza di un antifurto satellitare di fatto compreso in un premio-canone.
La Black Box consuma la batteria?
Una EDR è parte integrante dell’elettronica di bordo, è previsto che sia lì. Diverso è il caso della Black Box, che nasce con una sua batteria di lunga durata, una batteria tampone e/o un consumo negligibile della batteria del veicolo, praticamente impercettibile.
Una Black Box non consuma più energia dell’antifurto o delle lucine delle strumentazioni di bordo, e grazie alla sua batteria tampone integrata funziona anche a batteria del veicolo scarica o staccata, quindi non consuma niente.
The post La scatola nera nelle automobili viola la privacy, danneggia gli assicurati e logora la batteria: alcune false credenze appeared first on Bufale.net | Bufale - fake news - bufale facebook.