La scomparsa di Valerio Evangelisti - Perché ci aprì gli occhi | RNAnews

2 years ago 340

Fa tristezza vedere come lo si ricordi oggi, a poche ore dalla sua scomparsa, citandolo per qualunque cosa meno per ciò che lo rese scomodo e per cui lo si criticò pesantemente dal 2010. 


Di Massimo Greco

Lo si potrebbe ricordare per tante cose, per opere fantastiche come One Big Union edito da Mondadori nel 2011, ma v'è qualcosa di più. Qualcosa per cui si preferisce non citarlo, qualcosa per cui è stato duramente attaccato dall'universo fascio complottista di Oggi, che è lo stesso di ieri, quanto certa fiera del compagnume che si sentì chiamata in causa allora tanto quanto lo sarebbe oggi, ancor di più.

Quando il 21 luglio del 2010 comparve nella sez. "controinformazione" di Carmilla online un articolo, da lui firmato, "I rosso-bruni: vesti nuove per una vecchia storia" il dibattito su certe "derive e approdi" (più derive che 'approdi'... anzi a dirla tutta solo "derive"...) della 'sinistra', della 'cultura di sinistra', subì un primo sano trauma come di quelli che non si vedevano da tempo. Le reazioni che vi si susseguirono sono storia del tempo ma non solo di allora.... chi vuole approfondire vi trova oggi enciclopedie... anche enciclopedie di negazionismo a dire il vero, ma al tempo le "code di paglia" quando andarono a fuoco furono uno spettacolo memorabile.

Quando mi fu segnalato il suo articolo rimasi sorpreso, in positivo s'intende. Non ero a digiuno in materia, la terminologia non mi era nuova, avevo già approfondito in passato, avevo già sperimentato scontri, anche laceranti, con portatori di posizioni equivoche quanto degenerative. Ma non riuscivo a focalizzarne tutte le connettività contemporanee che sono oggi divenute immense, troppe, invasive e di attualità estrema.
Evangelisti mi aiutò a farlo. Il suo breve saggio, così lo considero, mi aprì gli occhi, mi incentivò nella ricerca e, soprattutto, vi trovai forza ed energia nella consapevolezza.

Micromega ripropone, a poche ore dalla scomparsa, un'intervista che risale esattamente ad un anno fa, giusto alla vigilia del Primo Maggio: In ricordo di Valerio Evangelisti. “1° maggio: altro che concerto, servono le lotte” -  L'unica cosa, devo dire, trovata come interessante. Non solo per le realistiche valutazioni sul 1° Maggio (in cui mi riconosco incondizionatamente) ma anche per quanto ci ripropone in quella discussione:
"Ad esempio, stanno avendo un notevole successo i “rossobruni”. Quelli che, per ricorrere a una espressione di Diego Fusaro, il grande filosofo marxista (ride), “professano idee di sinistra e valori di destra”. Che diavolo vuol dire? È professare la confusione. Eppure hanno fortuna. Esiste un canale televisivo, Byoblu, che è di quella tendenza. Ed esistono tantissimi siti che fanno discorsi no vax e cose del genere. Nessuno considera più la società divisa in classi. E chi appartiene a una classe non riesce a riconoscersi in essa. Finché non ci sarà nuovamente una coscienza di classe, non ci sarà un 1° maggio."

Fa buon viaggio Valerio, tra le coscienze di chi ha voluto saperti leggere, me incluso, ti porteremo sempre con noi.


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