La spedizione di Greenpeace “C’è di mezzo il mare” fa tappa nel Santuario dei Cetacei per la traversata a nuoto Corsica-Capraia organizzata da Lega Navale Italiana e Abbracciamoli Onlus

1 year ago 70

La spedizione di Greenpeace “C’è di mezzo il mare” fa tappa nel Santuario dei Cetacei per un evento inedito: sabato 3 giugno la Lega Navale Italiana-Delegazione di Capraia Isola e Abbracciamoli Onlus hanno organizzato una traversata a nuoto a staffetta non competitiva durante la quale nuotatrici e nuotatori si alterneranno per attraversare il canale di Corsica, da Macinaggio al Porto dell’Isola di Capraia. La manifestazione si svolgerà nelle acque del Santuario dei Cetacei con la collaborazione di Greenpeace, che ha sostenuto sin da subito l’iniziativa, oltre a CNR-IAS, Club Nautique de Macinaggio, LAMMA Meteo, CMCC Foundation, Distribuzione Defibrillatori e Società Nazionale Salvamento che hanno fornito risorse logistiche e tecniche indispensabili.

I 18 nuotatori e nuotatrici coinvolti, tra cui atleti e semplici appassionati, si alterneranno durante la staffetta che si svolgerà lungo un tratto di mare di circa 20 miglia (circa 32 chilometri), garantendo un passo di nuoto di 25 minuti/km, sempre affiancati da un kajak che ne guiderà la rotta: la partenza è prevista sabato mattina alle ore 5.00, con arrivo a Capraia entro le ore 21.00.

«Oltre ad essere un momento unico e aggregante per i partecipanti, l’evento ha come obiettivo quello di veicolare alcuni importanti messaggi come la tutela dell’ambiente marino, in particolare dall’inquinamento da plastiche e microplastiche, promuovere l’inclusività nello sport e rappresentare un ponte tra due terre, dando corpo alla celebre frase “Il mare unisce i paesi che separa», dichiara Massimiliano Amirfeiz, che cura l’organizzazione dell’evento per conto della Lega Navale di Capraia Isola.

 «L’evento, interamente autofinanziato dai partecipanti alla nuotata, ha richiesto un’organizzazione complessa per consentire agli atleti di nuotare in sicurezza in alto mare ed è stato possibile grazie all’entusiastica partecipazione di più di ventidue persone di staff tra kajakers, imbarcazioni di appoggio, medico e persone per il salvamento e comandanti dei mezzi», dichiara Cristina De Tullio, vice-presidente di Abbracciamoli Onlus e co-organizzatrice della staffetta, sostenuta anche grazie al patrocinio di numerosi enti, tra i quali i Comuni di Capraia Isola e Rogliano, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e il Parc Natural Marin de Cap Corse et Agriate.

A questa staffetta, mai realizzata prima d’ora, sarà inoltre collegata una serie di eventi che si svolgeranno sull’isola toscana già a partire da oggi, 1° giugno, e fino a domenica 4 giugno. In programma questa mattina, presso l’istituto scolastico locale, plesso di Capraia Isola “C. Nolli”, un incontro di sensibilizzazione delle studentesse e degli studenti sul tema dell’inquinamento da plastica. Domani, venerdì 2 giugno, prevista invece alle ore 9.00 la pulizia dai rifiuti di un tratto di litorale presso Cala del Ceppo, a cura di Greenpeace, Lega Navale Italiana-Delegazione di Capraia Isola e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Ancora, la consegna di una carta di intenti volta a ridurre la produzione di rifiuti in plastica ai sindaci dei comuni di Capraia Isola e Macinaggio, coinvolti dalla staffetta.

La staffetta unirà simbolicamente le isole di Capraia e Corsica in una nuotata non competitiva che sarà anche occasione per lanciare un messaggio in difesa del mare minacciato dall’inquinamento da plastica, proprio mentre a Parigi è in corso il secondo round di negoziati dell’ONU per ottenere un Trattato globale sulla plastica.      

«L’inquinamento da plastica è uno dei problemi ambientali più gravi dei nostri tempi e il Trattato globale sulla plastica offre ai leader mondiali l’opportunità di intervenire, seguendo le raccomandazioni della comunità scientifica», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «È prioritario mettere un freno alla produzione di plastica e ridurre fin da subito la dipendenza da petrolio e gas fossile da cui questo materiale      viene prodotto. Parallelamente, bisogna mettere in atto misure concrete per difendere il mare con l’istituzione di una rete efficace di aree marine protette pari al 30% dei nostri mari entro il 2030».

Read Entire Article