La Tenuta di Mondeggi è nel cuore del Chianti, a pochi chilometri da Firenze nel Comune di Bagno a Ripoli.
Si tratta di un’azienda di origine medievale di tipo mezzadrile appartenuta, nel tempo, a famiglie nobili quali i Bardi, i Portinai, i Della Gherardesca.
Nei suoi circa 200 ettari, sono presenti coltivazioni e essenze proprie del paesaggio toscano, prevalentemente fatte di oliveti, vigneti, seminativi e pascoli, comprendenti un grande bosco, giardini con essenze antiche, 6 poderi e una villa rinascimentale con annesso un grande parco storico. Tutto questo in uno stato che sta pericolosamente e gradualmente degenerando, la quasi totalità di questo prezioso angolino del mondo, con il suo coltivabile tesoro, giace totalmente dimenticato dal 2009.
Negli anni ’60 del ‘900, l’allora Provincia di Firenze oggi divenuta Città metropolitana di Firenze è diventata proprietaria dell’azienda, sebbene per decenni, purtroppo, non sia stato fatto molto per la sua gestione e le necessarie manutenzioni.
Nel settembre 2013 ha avuto inizio un esperimento sociale di grande interesse quando un gruppo di persone, con a cuore la tutela e le tradizioni agricole e culturali proprie del territorio, e per la conservazione di questo superbo paesaggio, si sono chiesti da semplici cittadini come poter ridare vita al luogo, per renderlo di nuovo produttivo e accessibile alla comunità locale, scongiurandone quella vendita che si stava delineando.
Recentemente, per fortuna, sono cambiate le intenzioni della Città metropolitana fiorentina: ha ottenuto il finanziamento di 47,9 milioni di euro su fondi PNRR per il progetto di “Rigenerazione territoriale della Tenuta di Mondeggi” nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose, proposte di ‘Cultura e inclusione sociale’, prevedendo “il mantenimento delle coltivazioni (in particolare vigneti e uliveti) presenti nella Tenuta affinché i terreni produttivi potessero rimanere in attività” e affidando a “un ente del Terzo Settore a cui concedere in comodato d’uso gratuito i terreni, suscettibili di tutela e valorizzazione attraverso la predisposizione di un avviso pubblico“, in pratica gli attuali occupanti.
Sono state avviate da giugno 2023 cinque procedure di gara per l’affidamento dei lavori e ora i cantieri sono stati avviati.
Tuttavia, sembra proprio che le ruspe stiano per intervenire per la demolizione di un capannone nel Podere Cuculio della Tenuta, dov’è in corso – visibilissima – la nidificazione delle Rondini.
la Rondine (Hirundo rustica) e le altre specie della famiglia Hirundinidae sono tutelate in quanto presenti negli Allegati II e III dalla Convenzione internazionale relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa (Berna, 19 settembre 1979), esecutiva in Italia con la legge n. 503/1981.
In ogni caso, come noto, l’art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i., comporta in favore di “tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri” (art. 1 della direttiva) “il divieto:
a) di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo;
b) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi;
c) di raccogliere le uova nell’ambiente naturale e di detenerle anche vuote;
d) di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva;
e) di detenere le specie di cui sono vietate la caccia e la cattura”.
Tali divieti sono ripresi dall’art. 79, comma 2°, della legge regionale Toscana n. 30/2015 e s.m.i. per le specie particolarmente protette.
Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare anche eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter cod. pen.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), su segnalazione di residenti, ha, quindi, provveduto (12 maggio 2024) a richiedere al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alla Regione Toscana, alla Città metropolitana di Firenze, al Comune di Bagno a Ripoli, ai Carabinieri Forestale l’adozione di provvedimenti di tutela della nidificazione in corso.
Non costa nulla posticipare gli interventi di demolizione dopo l’involo dei piccoli.
E’ ben noto che Rondini, Balestrucci, Rondoni siano importanti sia per la difesa della biodiversità sia per l’utilità collettiva, in quanto si nutrono di insetti: una sola coppia, nel corso di una stagione riproduttiva, cattura circa 150 mila insetti, di cui i Ditteri (Mosche e zanzare) costituiscono dal 60 al 90% della dieta.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)