Circola il filmato di una donna col volto coperto che svelerebbe il fantomatico complotto della “messa in scena” delle pale eoliche, il tutto per smentire l’esistenza delle energie rinnovabili. Tali strutture, infatti, verrebbero tenute in movimento con dei non meglio identificati motori a combustibile fossile. La prova? Secondo la misteriosa indagatrice, starebbe nel suo fazzoletto, che non sventola abbastanza, mentre le pale alle sue spalle continuano a girare. In questo articolo sveleremo il “mistero”.
Per chi ha fretta:
- Nella clip condivisa su Facebook, una donna si filma con alle spalle delle pale eoliche apparentemente mosse in assenza di vento.
- La donna teorizza quindi un complotto volto a far muovere le pale con motori a combustibile per farci credere nella sostenibilità delle energie rinnovabili.
- In realtà, è del tutto normale che a terra si percepisca molto meno vento di quanto ce ne sia man mano che si sale in quota, come sapevano anche i marinai del passato.
Analisi
Nel filmato sulle pale eoliche vediamo una signora dal volto coperto, che invita la gente a partecipare ad un evento svoltosi a Cagliari, per sensibilizzare contro un complotto volto a “farci credere” nelle energie rinnovabili. La donna ritiene di aver svelato tale cospirazione identificando quella che a suo avviso sarebbe una delle pale eoliche mosse segretamente da motori alimentati dal «gasolio» in assenza di vento sufficiente:
Il “complotto” del gradiente del vento
La velocità del vento cambia a seconda dell’altezza. Questo fenomeno è noto come gradiente del vento. È parte di un “complotto” che la signora nel filmato ha sperimentato inconsapevolmente. In passato la applicavano i marinai spiegando vele montate su alberi di altezze considerevoli. Oggi inoltre si sfrutta anche per produrre energia dalle pale eoliche. L’aria è come un fluido che si muove sopra la superficie terrestre. Vicino al suolo incontra una resistenza dovuta all’interazione con la superficie. Logicamente questo diminuisce man mano che ci si allontana. L’aumento di velocità del vento tende inoltre a stabilizzarsi a quote più elevate. Fisici e ingegneri utilizzano dei modelli matematici per descrivere il profilo verticale della velocità del vento. Uno dei più comuni è la legge di potenza, che stabilisce una relazione tra velocità del vento alle diverse altezze. Per maggiori approfondimenti potete cominciare leggendo il seguente articolo di Joseph Lee, Jason Fields e Julie Lundquist per la European Academy of Wind Energy.
Il caso scozzese
Alla base della narrazione complottista c’è un caso avvenuto in Scozia, dove nel 2023 sono stati riscontrati dei generatori diesel accanto alle pale eoliche della Scottish Power. Secondo l’interpretazione di molti, questi generatori avrebbero fatto funzionare le pale al posto del vento, ma non è così. Come spiegato dalla Scottish Power, le strutture utilizzano una piccola quantità di elettricità per i loro sistemi, in particolare quelli utili per affrontare il freddo estremo. A causa di un guasto, è stato necessario attivare per «un breve periodo di tempo» il sistema di backup, ossia il generatore a diesel, per generare l’energia sufficiente. Pertanto, l’energia non serviva per far girare le pale. Lo stesso governo scozzese spiega, in risposta a un cittadino, che sono consapevoli dell’esistenza di generatori diesel come backup.
Conclusioni
La ragione per cui ci sembra che le pale eoliche funzionino nonostante in certe situazioni a terra sembri che non ci sia abbastanza vento sta nelle leggi fisiche alla base del comportamento dell’aria alle varie altezze. Anche senza essere accademici, i marinai del passato dovevano farci i conti. Oggi queste dinamiche sono studiate anche nel campo delle energie rinnovabili.
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