Oggi l’intervento in plenaria di Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente al The Climate Reality Project, in programma fino al 30 giugno a La Nuvola di Roma.
“Oggi una delle più grandi sfide che si gioca in Italia, nel Mediterraneo e nel mondo, riguarda l’adattamento alla crisi climatica e l’accelerazione nella produzione di energia rinnovabile per liberarci dalla dipendenza delle fossili. L’Italia faccia la sua parte e non perda tempo con gas e nucleare”.
Legambiente oggi è tra le associazioni che interverrà al Climate Reality Project, in programma dal 28 al 30 giugno a La Nuvola di Roma, organizzato dall’ex vicepresidente USA Al Gore. Un appuntamento importante per confrontarsi sul grande tema della crisi climatica che ha accelerato il suo passo in tutto il mondo con impatti sempre più negativi sull’ambiente, sull’economia e sulla salute delle persone. Ad intervenire oggi pomeriggio nella plenaria del summit sul clima sarà il direttore generale Giorgio Zampetti, per ribadire l’importanza e l’urgenza di un’azione comune di tutti i paesi, a partire da quelli industrializzati e con economie emergenti, per contrastare la crisi climatica.
“Prima di tutto – commenta Zampetti – siamo onorati di portare oggi in questa sede prestigiosa la nostra esperienza nella lotta alla crisi climatica, iniziata negli anni ’80. Ringraziamo l’ex vicepresidente Al Gore e tutto lo staff del The Climate Reality Project per il lavoro fatto finora e per questa occasione importante anche per il nostro Paese. È un segnale di grande importanza dedicare un evento di questa portata all’Italia e al sud dell’Europa, perché nel bacino del mar Mediterraneo gli effetti drammatici della crisi climatica sull’ambiente e sulle comunità sono già molto evidenti. Oggi una delle più grandi sfide che si gioca in Italia, nel Mediterraneo e nel mondo, riguarda l’adattamento alla crisi climatica e la messa in pratica di soluzioni immediate: accelerare sulla produzione di energia rinnovabile, a partire dal fotovoltaico e dall’eolico, per liberarci dalla dipendenza delle fossili. L’Italia deve fare la sua parte: tra nuovi investimenti sul gas e progetti di ritorno del nucleare, non lo sta facendo come dovrebbe”.
Tre le priorità su cui l’associazione ambientalista lavora: 1. Far uscire l’Italia e non solo, dalla dipendenza delle fonti fossili, con una importante mobilitazione e analisi per denunciare il loro impatto sull’ambiente, sul clima e sulle comunità.
- Studiare e sensibilizzare sugli effetti del cambiamento climatico in Italia, con campagne di monitoraggio scientifiche, dai ghiacciai alpini, alle città, dal mare alle acque interne, fino alle attività economiche, come l’agricoltura il turismo.
Per proporre e realizzare strumenti di adattamento e convivenza con il rischio climatico (ad esempio siamo al fianco delle comunità che frequentemente sono colpite dalle alluvioni).
- Promuovere e praticare azioni di mitigazione. Legambiente è impegnata nella diffusione e realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, da nord a sud. Promuove percorsi partecipativi sul territorio per contrastare le opposizioni a questi impianti e garantire che se ne facciano tanti e fatti bene.
Legambiente anche oggi coordinerà il workshop Let’s get organized! E domani parteciperà, insieme a tutte le altre realtà all’azione conclusiva, con una protesta simbolica proprio sotto la sede di Eni, simbolo degli interessi delle fossili che frenano la transizione ecologica.
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