LinkedIn poco usato dai politici italiani. FdI più presente, ma il Pd ha più follower

1 year ago 65

I politici italiani non hanno un particolare feeling con LinkedIn. A rilevarlo l’indagine realizzata da iCorporate – dal team digital coordinato da Nicholas Scalino, con la supervisione di Gianluca Scarpaleggia – riferita al periodo che va dall’inizio della legislatura (13 ottobre 2022) all’8 maggio 2023

Presenti 4 su 10

Stando ai numeri, su 606 parlamentari complessivi solo 270 sono presenti sul social, con una quota pari al 45%. Di questi, 191 sono deputati, sul totale di 404 presenti a Montecitorio (48%), e 79 sono senatori, il 38% dei 206 totali. Numeri che confermano quanto la piattaforma non rientra nella dieta mediatica della classe politica italiana, al
contrario di altri social come Twitter, Facebook o TikTok, salito alla ribalta grazie all’ultima campagna elettorale nazionale e poi, però, gradualmente passato in secondo piano.

Entrando nel dettaglio, l’analisi ha valutato la presenza quantitativa della presenza di deputati e senatori guardando a criteri come numero di follower, frequenza di pubblicazione dall’avvio della legislatura ad oggi, e i temi di cui parlano.

Fdl più presente; Pd più seguito

Fratelli d’Italia è il gruppo con il maggior numero di deputati e senatori presenti su LinkedIn (83), seguito dal Movimento 5 Stelle che ne ha 43 e dalla Lega che ne ha 42. Agli ul1mi pos1, Alleanza Verdi e Sinistra con soli 2 parlamentari e il gruppo Misto con 4.

Ma la palma del partito più seguito spetta al Pd, con 4 tra i 10 parlamentari più seguiti. In testa c’è l’ex segretario Enrico Letta, con oltre 87 mila follower. Dopo di lui Chiara Appendino (M5S) con 68.155 mila seguaci e il dimissionario Carlo Cottarelli (PD) che ne ha 42.425, seguiti da Stefano Patuanelli (M5S) che ha 33.480 follower.
Antonio Tajani (FI) , con 15.897 follower, è il primo esponente della maggioranza.
Poi Mauro Berruto (PD) con 12.272, Simone Billi (Lega) con 11.965 persone al seguito, Adolfo Urso (FDI) che ne ha 11.163, Fabrizio Benzoni (A-IV) con 9.759 seguaci e Nicola Zingaretti (PD) che ne ha 9.506.

I leader

Tra i leader dei principali partiti, solo Giorgia Meloni, sppordata a maggio 2023, e Giuseppe Conte sono attivi su LinkedIn. Gli altri, come Matteo Renzi, Emma Bonino ed Elly Schlein, si limitano a presenziare sulla piattaforma in maniera passiva.

Presenti, ma poco attivi

Lo studio sottolinea anche come non tutti politici presenti su LinkedIn siano poi realmente attivi. Infatti, solo in 78 (13% del totale) utilizzano LinkedIn in maniera continuativa: di questi 55 deputati (15%sul totale) e 23 senatori (11% del totale).
In più, i politici con più follower non corrispondono totalmente a quelli più attivi. È Antonio De Poli (Noi Moderati) ad essere il primo della classifica con 574 post all’attivo. Dopo di lui Erica Mazzetti (FI) che ha pubblicato 293 contenuti e Luigi Marattin (A-IV) con 218 pubblicazioni sul suo profilo.
A seguire troviamo Eugenio Zoffili (Lega) con 194 post pubblicati, Adolfo Urso (FDI) con 170 e Antonio Tajani (FI) con 124. In settima posizione, a discapito del suo seguito, c’è Enrico Letta (PD) con 114 post pubblicati, seguito da Francesca La Marca (PD) con 111 pubblicazioni, Fabrizio Benzoni (A-IV) e Matteo Rosso che hanno pubblicato 100 contenuti.

Temi

La ricerca si sofferma, in ultimo, sui temi più trattati dai parlamentari. Non sorprende che la maggior parte dei contenuti pubblicati riguardi l’attività politica, seguita da tematiche di attualità, iniziative territoriali e interviste.

“Nell’ambito della politica, LinkedIn ormai è da anni uno strumento consolidato in Paesi come la Francia o la Gran Bretagna dove sono presenti i leader alla loro guida”, ha rilevato Scalino. “Ci siamo chiesti però se effettivamente l’efficacia e la penetrazione di questo canale fosse allo stesso livello all’interno del Parlamento italiano. È stata una parziale scoperta constatare quanto poco sia utilizzato nelle due Camere, non solo come semplice presenza con un profilo, ma anche per la poca attività che deputati e senatori fanno per valorizzare il loro ruolo e le iniziative su cui sono coinvolti”. “Quello che ci aspettiamo è che, ha concluso, anche alla luce del recente sbarco sulla piattaforma della Premier Meloni, tanti altri decidano di utilizzarla molto più attivamente, considerando anche che gli altri canali social sono sempre più propensi ad attirare l’attenzione di hater e detrattori.”

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