Lutto nel mondo del fumetto italiano, è morto Alfredo Castelli, padre di Martin Mystere

9 months ago 57

Alfredo Castelli è stato uno dei grandi del fumetto Italiano, parte della scuderia Bonelli che assieme ad altri gruppi (pensiamo alla Astorina di Diabolik ed alla Edizioni Arcadia de L’Insonne, e all’Editoriale Corno precursore di Max Bunker Press per Kriminal e il Gruppo TNT ma anche tante altre) hanno creato buona parte delle IP di peso Italiane nel mondo del fumetto, famose in madrepatria e fuori da essa

Lutto nel mondo del fumetto italiano, è morto Alfredo Castelli, padre di Martin Mystere

Lutto nel mondo del fumetto italiano, è morto Alfredo Castelli, padre di Martin Mystere

Ha fatto parte della storia del Fumetto italiano sin dagli esordi, cominciando con le storie di “Scheletrino”, simpatica parodia del fumetto “Noir” Italiano pubblicata con gioia dalle Sorelle Giussani in calce ai Diabolik degli anni ’60 anche perché parodiando il fumetto criminale demistificava grandi rivali del Re del Crimine come Kriminal e dava simpatia al Re del Terrore.

Lutto nel mondo del fumetto italiano, è morto Alfredo Castelli, padre di Martin Mystere

Passata la sua prima esperienza, Castelli passerà per svariati generi. Seminale il suo contributo al fumetto per il fanciullo, come con Cucciolo, Tiramolla, Topolino.

Nel 1969 cofonderà Horror, rivista dedicata ai temi dell’orrore, e poi Tilt, la cui redazione confluisce poi nel Corriere dei Ragazzi (dove una delle sue creazioni più famose fu Gli Aristocratici).

Dopo aver collaborato anche con la RAI per serie televisive e Caroselli, negli anni ’80 parteciperà alla gloriosa avventura Bonelli scrivendo per personaggi come Zagor e Mister No, ma la sua consacrazione arriverà col BVZM, il “Buon Vecchio Zio Martin”, per gli amici Martin Mystere, brillante studioso ed antropologo appassionato di tutto ciò che è misterioso, sempre in giro per il mondo col denaro guadagnato per le sue apparizioni televisive e per i suoi contributi letterari, inizialmente redatti con un computer Macintosh come quello del suo creatore Castelli, e come Castelli circondato dall’affetto di fedeli amici e compagni.

Come il fido Java, uomo di Neanderthal “scongelato” dal passato, primitivo ma elegante e cortese del quale Martin riconosce il primitivo linguaggio e la bellissima Diana Lombard, assistente sociale e fidanzata per decenni dell’eroe prima di optare per un matrimonio da tenere segreto a tutti al fatto compiuto, e rivali come il temibile Orloff, destinato a tentare di dominare il mondo per fallire costantemente fino a rabbonirsi, in quanto lo stesso Castelli aveva riconosciuto che il destino di eterno sconfitto per mano dell’eroico Mystere era una pena già abbastanza atroce.

Continuerà a seguire altri bonellidi come Dylan Dog e Nathan Never, collezionando una lunga serie di onori e premi.

Tra i tanti premi che ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera ricordiamo i due Yellow Kid, il primo ricevuto a Lucca nel 1970 e il secondo vinto a Roma nel 1996. A Lucca è stato inoltre riconosciuto come “Maestro del Fumetto” nel 2015, quando il calco delle sue mani è stato inserito nella Walk of Fame.

“L’eredità artistica e intellettuale di Alfredo Castelli è enorme, e per questo naturalmente pesantissima. Se chi ha avuto la fortuna di stargli accanto ricorda la sua verve affabulatoria e il suo perenne buonumore, ai tanti lettori che l’hanno conosciuto solo grazie alle pagine stampate restano tantissime storie a fumetti e innumerevoli saggi e articoli. E queste rimarranno per sempre con noi.”, questo l’epitaffio dedicato da Sergio Bonelli Editore.

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