Nulla di fatto nella seconda riunione per la procedura di licenziamento collettivo, avviata il 30 luglio scorso in fase ministeriale, per i 2300 lavoratori del Gruppo Alitalia SAI e Cityliner. Mentre siamo alle battute finali l’Amministrazione Straordinaria, infatti, ha dichiarato che per i tempi tecnici della procedura già dal 23 settembre potrebbero essere inviate le lettere di licenziamento.
L’ufficio di Gabinetto del Ministro Calderone ha ribadito l’impegno alla ricerca di una soluzione e ha rinviato alla prossima settimana la prosecuzione del tavolo.
La richiesta delle parti sociali è per l’estensione di un anno della cassa integrazione, finalizzata al rientro al lavoro dei dipendenti, prima di tutto nei tre rami di azienda rilevati da ITA Airways, Atitech e Swissport.
Nell’imminenza di una drammatizzazione, inutile sarebbe ogni ipotesi per politiche attive, che allo stato odierno, sono prive di ogni concretezza. Infatti nulla è stato messo in campo per la riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori che appartengono a fasce di anzianità di servizio elevati. D’altra parte ITA Airways, Atitech e Swissport continuano ad attuare modalità di assunzioni basate su selezioni assolutamente inaccettabili. Parliamo ancora di criteri di assunzione non trasparenti e discriminatori, mentre ci sono stati circa 150 lavoratori assunti dal mercato a tempo indeterminato.
USB esprime fortissima preoccupazione per l’andamento della vertenza e la mancata assunzione di responsabilità da parte del Governo Meloni, che avrebbe già dovuto dare risposte dopo vane promesse date in campagna elettorale. È grottesco che nel momento in cui l’Europa si incontra in Italia per parlare di lavoro, ci siano ancora tantissimi tavoli di crisi aperti e migliaia di licenziamenti in atto.
I lavoratori riuniti in presidio sotto il Ministero del Lavoro hanno indetto una serie di giornate di mobilitazione per la prossima settimana, di cui daremo puntuale notizia dopo l’assemblea dei lavoratori prevista per lunedì 16 settembre, in attesa dell’incontro con il Ministero che avrà esiti decisivi.
I lavoratori non sono fantasmi, come ripetuto negli slogan di oggi.
USB Lavoro Privato