Messina, la denuncia USB: al Policlinico situazione insostenibile, servono assunzioni

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USB denuncia la grave situazione in cui versa il Policlinico Universitario G. Martino di Messina. Se da un lato l’amministrazione dell’A.O.U., si esprime con ottimismo e parla di organizzazione, dall’altro chi in questa organizzazione è coinvolto, cioè il personale, ha mandato più note alla nostra organizzazione sindacale, segnalando disagi e criticità.

Secondo queste note, la situazione è diventata insostenibile, l’utenza a rischio e il personale sotto pressione. Soprannumeri di ricoveri, pazienti ricoverati in barella nei corridoi, reparti Covid aperti con personale prestato da altre Unità che restano così sguarniti, personale di supporto pressoché inesistente, ordini di servizio e ferie bloccate.

Nonostante un protocollo igienista Aziendale predisponga il distanziamento fra un letto e un altro
di due metri e quindi non più di due ricoveri a stanza succede molto spesso che ad esempio in Ostetricia ce ne siano anche 4 in una stanza, e 4 pazienti in barella e che a gestire 35 pazienti in soprannumero ci siano solo 2 infermieri.

Succede che il personale non possa smontare e arrivi a fare anche 12 ore senza interruzione, in tanti
reparti.

Succede a quanto ci dicono che durante una notte si chiude un fiore all’occhiello come era l’hospice
nell’Azienda e un punto di riferimento per Messina e non solo, per aprire una bolla Covid non necessaria, senzapersonale, o meglio con lo stesso personale dell’Oncologia che si deve dividere in due reparti in piani diversi.
 

Succede che in Oncologia per questo, un infermiere deve gestire da solo 12 pazienti oncologici a cui non potrà dare mai la giusta assistenza. A quanto ci dicono le note, questo purtroppo succede in tutta l’Azienda. I reparti sono tutti in sofferenza e non si tratta di un momento critico come si vuole sostenere.

Ci giungono note dal Pronto Soccorso Generale, anche dall’utenza, che loda il personale per gli enormi sacrifici fatti per non aumentare i disagi in una struttura ancora fatiscente e dove lo stesso personale è costretto a fare turni massacranti.

Non va meglio al Padiglione NI quello delle Pediatrie dove è dislocata la rianimazione neonatale. Questa Unità ci dicono,è strutturata in modo che basta un soprannumero per mettere a rischio personale e bambini, e anche lì i soprannumeri non tengono conto del personale che li dovrebbe gestire.

In Chirurgia Pediatrica di notte e nei festivi non c’è personale medico e sembra che si sia data la disponibilità dei ricoveri anche in soprannumero di patologie pediatriche non chirurgiche e anche la disponibilità del personale in caso ci sia la seconda unità a rafforzare altri reparti, usandoli come pedine di uno scacchiere. Ci giungono segnalazioni anche dai medici pediatrici che sono costretti a gestire così, ricoveri importanti in piani diversi con notevole disagio.

Succede che nasca dal nulla un’ortopedia pediatrica chirurgica ma senza una Unità propria e solo in carta e i bambini operati dell’ortopedia vengono ospitati sempre in chirurgia pediatrica e sempre con lo stesso personale. Con la stessa coperta si vogliono coprire non due ma tre letti, ma questa coperta è stata tirata abbastanza e si sta rompendo. Il personale che finora con grandi sacrifici e a rischio della propria salute fisica e psicologica ha evitato che tanti eventi avversi potessero
avverarsi ora dice basta. Non si può più garantire non la qualità ma l’assistenza stessa.

C’è bisogno di assunzioni, non si possono fare più ricoveri di quanto il personale può gestire, e non si risolve la situazione spremendo il personale come un limone, perché non ha più succo da dare. Il personale è stanco e non ci vuole uno scienziato per capire che così si mette a rischio anche l’utenza. Non si ha a che fare con carte e scartoffie ma con viteumane, e stare 12 ore in servizio, non avere il giorno di riposo, chiaramente ad un certo punto porterà a non avere più la lucidità mentale giusta.

Noi come USB da tempo denunciamo questa situazione, e siamo come sempre a disposizione di tutto il personale dell’A.O.U. per la difesa dei diritti loro e dell’utenza.

Rosa Lisitano
USB Sanità - Messina

Messina, 14/01/2023

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