E’ in corso, lunga e faticosa, la rimozione delle migliaia di sacchi di nylon che continuano a degradarsi lungo la battigia della spiaggia cagliaritana del Poetto, alcuni integri, la maggior parte molto meno.
A Cagliari per indicare una cosa che va per le lunghe si dice sa fabbrica de sant’Anna, perché la nota chiesa del quartiere storico di Stampace venne iniziata nel 1785 e terminata nel 1938, venne distrutta dai bombardamenti del 1943 e riaperta al culto (dopo stavolta un restauro rapido) nel dopoguerra.
Il detto popolare inquadra benissimo la situazione, ma lentamente pare che si stia arrivando alla fine di questa penosa telenovela.
Infatti, la Capitaneria di Porto di Cagliari – Sezione Demanio e Polizia Marittima ha risposto (nota prot. n. 9461 del 14 marzo 2023) alla quinta istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione dei necessari provvedimenti di bonifica ambientale inoltrata (14 febbraio 2023) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) e ha fornito elementi che sembrano indicare la prossima bonifica ambientale definitiva.
In primo luogo, si deve ricordare che “la RAS, Servizio Demanio e Patrimonio, con la Determinazione Direttoriale n. 26 prot. 1053 del 12/01/2022 ha autorizzato la società concessionaria a rimuovere i sacchi ed i filamenti affioranti”. In seguito, “la stessa ha affidato i lavori per la rimozione dei sacchi ad una società terza e … quest’ultima nel periodo compreso tra il mese di maggio ed il mese di settembre 2022 ha rimosso dall’arenile circa 1600 sacchetti plastici, depositati temporaneamente in appositi contenitori in un’area confinata dello stesso stabilimento e successivamente avviati alle operazioni di smaltimento/recupero mediante la ditta autorizzata; altri sacchi (circa 150) sono stati rimossi, direttamente dal personale dipendente dalla società concessionaria, nel periodo compreso tra il mese di ottobre 2022 ed il mese di febbraio 2023”.
Dopo sopralluogo congiunto effettuato il 20 febbraio 2023, “al quale hanno partecipato personale della Capitaneria di porto di Cagliari, del Comune di Cagliari Servizio Igiene del Suolo, R.A.S. Serv. Demanio e Patrimonio di Cagliari settore Demanio Marittimo e Corpo di Polizia Locale Vigilanza Ambientale di Cagliari”, è stato verificato che “recenti mareggiate hanno determinato l’affioramento, prevalentemente nella parte di battigia antistante la concessione, di ulteriori sacchi di nylon e filamenti dovuti al deterioramento di questi. I sacchetti recuperati tra il mese di ottobre 2022 ed il mese di febbraio 2023 sono depositati all’interno dell’area indicata … all’interno di n. 2 (due) contenitori, in attesa di essere inviati alle successive operazioni di smaltimento/recupero”.
Infine, “a seguito del suddetto sopralluogo, i partecipanti hanno condiviso la seguente soluzione: la società Il Lido srl dovrà continuare a provvedere alla rimozione costante dei nuovi sacchi e filamenti affiorati e a quelli che eventualmente affioreranno in futuro, nel rispetto delle direttive che saranno impartite dal competente settore Demanio Marittimo della RAS all’interno dell’apposito atto di rinnovo dell’autorizzazione”.
L’intera vicenda dovrebbe servire quale lezione per il futuro su come non vanno affrontati i problemi dell’erosione costiera delle spiagge.
Infatti, i sacchi di nylon, ormai degradati e abbandonati, sono “rifiuti” e conseguentemente vanno rimossi con le prescritte cautele e modalità, inoltre ormai costituiscono un evidente pericolo per chi frequenta la spiaggia.
Il GrIG ha, quindi, coinvolto per ben cinque volte (16 marzo 2021, 30 aprile 2021, 26 giugno 2021, 7 gennaio 2022, 14 febbraio 2023) la Guardia costiera, il Comune di Cagliari, la Regione autonoma della Sardegna, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio cagliaritana, i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale per giungere alla bonifica e ripristino ambientale.
Informata anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari per gli eventuali aspetti penalmente rilevanti in materia di abbandono di rifiuti (art. 256 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.) e violazione del vincolo paesaggistico (artt. 734 cod. pen., 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Il Poetto, una splendida spiaggia chilometrica fin troppo massacrata da pessima gestione nel corso degli ultimi decenni, prima risalenti prelievi di sabbia e più recenti ripascimenti disastrosi, maleducazione, cafonate.
Un vero e proprio gioiello ambientale maltrattato.
E’ ora di voltare definitivamente pagina, ognuno faccia la sua parte.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto S.D., archivio GrIG)