[MILANO] Operai Unes in presidio dal tribunale per libertà sindacale. Denunce, Ichino, PD, Job’s act, processi… avanti con la lotta

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Oggi, 22 Settembre, si è tenuta presso il Tribunale di Milano la prima udienza del processo che vede imputati 32 operai e militanti accusati di avere organizzato e messo in atto gli scioperi del 2022 ai magazzini Unes della provincia di Milano.

I lavoratori, rappresentati dal S.I. Cobas scesero in sciopero dapprima per diritti e miglioramenti salariali e successivamente contro i licenziamenti ritorsivi messi in atto dalla ditta LGD appaltatrice negli impianti per i servizi logistici di trasporto e facchinaggio.

La risposta repressiva e antisindacale dell’azienda fu da subito supportata dalla Questura che mise a disposizione di Unes e LGD un imponente dispositivo repressivo atto ad impedire con la violenza i presidi dei lavoratori.

Le denunce legali per blocco delle merci e violazione del decreto Salvini sono state negli scorsi mesi archiviate dal PM.

Ma l’azienda LGD supportata dallo studio del noto “gius-lavorista” Ichino con intento di accanimento persecutorio ha deciso di impugnare il provvedimento, nonostante la vertenza fosse ormai ampiamente terminata con accordi conciliativi.

Si tratta perciò apertamente di un attacco politico al diritto di sciopero, perpetrato con il supporto e la regia dell’avvocato Ichino, tristemente noto per aver sostenuto le peggiori iniziative anti operaie dei governi di centro sinistra tra le quali il cosidetto “job’s act”.

Il giudice si è riservato di decidere e lo comunicherà entro un mese.

Per questo motivo siamo stati dalle ore 9 in presidio fuori dal Tribunale di Milano, corso di Porta Vittoria 15.

22 settembre,

SI Cobas Milano

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