Oggi il Comitato permanente della Convenzione di Berna ha votato a favore dell’abbassamento dello status di protezione dei lupi, una decisione ampiamente criticata dagli esperti di conservazione e dalle organizzazioni ambientaliste. Si tratta di un grave passo falso, privo di qualsiasi solido fondamento scientifico.
Votando per indebolire la protezione dei lupi ai sensi della Convenzione di Berna, gli Stati membri dell’UE hanno ignorato gli appelli di oltre 300+ organizzazioni della società civile, dell’Iniziativa per i grandi carnivori per l’Europa e di centinaia di migliaia di cittadini che sollecitano un’azione basata sulla scienza per promuovere la coesistenza con i grandi carnivori.
Il declassamento di queste protezioni rischia di acuire le divisioni sociali piuttosto che promuovere soluzioni costruttive. Le popolazioni di lupi si sono a malapena riprese dopo l’estinzione nella maggior parte dell’Europa e l’indebolimento della loro protezione potrebbe mettere a repentaglio questa fragile ripresa. Invece di allentare le tensioni, questa decisione potrebbe esacerbare la polarizzazione ed erodere la fiducia negli sforzi per gestire efficacemente le popolazioni di lupi.
La decisione di oggi non solo mette a rischio decenni di sforzi di conservazione, ma rappresenta una decisione insensata e soprattutto una significativa battuta d’arresto per quello che è stato uno dei più importanti successi dell’Unione Europea in materia di conservazione della fauna selvatica: ossia il ritorno del lupo dopo un periodo in cui la specie ha rischiato l’estinzione.
L’Italia per altro è tra i Paesi che ha votato a favore di questo declassamento, dimenticando che i lupi sono protetti sia dalla Convenzione di Berna che dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea e rappresentano una specie fondamentale per la salute degli ecosistemi e della biodiversità in tutta Europa.
Non si tratta solo di una condanna a morte per molti lupi, ma di una minaccia per altre specie protette in tutta Europa. Indebolire la loro protezione ostacolerà il recupero in corso delle popolazioni di lupi e metterà a rischio gli sforzi per promuovere la coesistenza tra l’uomo e i grandi carnivori, optando invece per l’approccio a breve termine del controllo letale che rappresenta solo una grande sconfitta.
L’importanza di investire nella coesistenza
I lupi sono stati a lungo diffamati, spesso senza riconoscere il loro ruolo essenziale nel mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema. Nonostante siano abitanti nativi dell’Europa, sono spesso ritratti come una minaccia non appena le loro popolazioni iniziano a riprendersi. Questa paura fuori luogo mina la comprensione della loro importanza dal punto di vista conservazionistico per la biodiversità e la salute ecologica.
La coesistenza è la pietra angolare di qualsiasi approccio sostenibile alla gestione delle interazioni uomo-lupo. Rafforzare le strategie di coesistenza è essenziale, a beneficio non solo delle comunità rurali e della fauna selvatica, ma anche del mondo naturale in generale. Ora è il momento di andare avanti con soluzioni innovative ed efficaci, piuttosto che tornare a pratiche obsolete e controproducenti.
Investire nell’istruzione, nelle risorse e nei metodi moderni per consentire una vita armoniosa tra le persone e i lupi è fondamentale. Tali sforzi non sono solo vitali per la conservazione di questa specie iconica, ma anche per garantire la resilienza e la salute degli ecosistemi che contribuiscono a sostenere.
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