Nessuna autorizzazione ambientale è stata rilasciata per lo svolgimento del Concerto serale alle Ciasette, nell’ambito del Festival Creuza de Ma – Musica per Cinema, lo scorso venerdi 26 luglio 2024, nel sito di Capo Sandalo – Ciassette, a Carloforte (SU), proprio nell’area di nidificazione del Falco della Regina (Falco eleonorae).
E’ il risultato delle risposte pervenute all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inoltrata (11 luglio 2024) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
Da anni si svolge uno spettacolo a pagamento nel bel mezzo del delicato periodo della riproduzione della fauna selvatica in un’area naturale particolarmente protetta.
Nessuna autorizzazione ambientale, ignavia e molti pesci in barile.
Il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale – STIR di Iglesias ha comunicato (prot. n. 52510 del 19 luglio 2024) di non saperne nulla.
Il Comune di Carloforte ha comunicato (nota prot. n. 8778 del 19 luglio 2024) di aver rilasciato (nota prot. n. 6144 del 23 maggio 2024) la mera autorizzazione di pubblica sicurezza per gli spettacoli (art. 69 del TULPS), con specifica “manleva relativamente alla salvaguardia dell’area per tutta la durata dell’evento”.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Direzione generale Tutela della Biodiversità e del Mare ha sottolineato (nota prot. n. 137294 del 24 luglio 2024) “che l’evento concertistico previsto andrebbe a situarsi nella ZSC ITB040027 ‘Isola di San Pietro’ nonché nella ZPS ITB043035 ‘Costa e Entroterra tra Punta Cannoni e Punta delle Oche – Isola di San Pietro’, con conseguenti possibili ricadute sugli habitat ivi presenti” e ha fatto presente la “necessità di ottemperare all’eventuale espletamento della Valutazione di incidenza secondo quanto previsto dall’art. 6, par. 3, della Direttiva 92/43/CEE ‘Habitat’”.
La Regione autonoma della Sardegna – Servizio Tutela della Natura e Politiche Forestali ha dichiarato (nota prot. n. 23633 del 26 luglio 2024) “che dall’esame dei fascicoli agli atti del Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali non risulta che l’iniziativa … sia stata preventivamente sottoposta al procedimento di Valutazione d’Incidenza Ambientale”.
Non solo: con la “nota prot. 17541 dell’8/6/2023 … lo scrivente Servizio ha inteso sensibilizzare tutti i Comuni interessati da siti Natura 2000 sull’importanza di privilegiare gli spazi urbani per lo svolgimento di eventi, con l’invito a portare all’attenzione di organizzatori di eventi la necessità di attivare le procedure di VIncA.”.
Infatti, “l’urgenza di individuare spazi idonei alternativi per i citati eventi deriva dalla crescente degenerazione degli ecosistemi costieri e delle specie di fauna e flora che negli stessi vengono ospitati, determinata principalmente dall’eccessivo carico antropico, e altresì dall’esigenza di evitare il disturbo della fauna selvatica o comunque di limitare gli impatti antropici in ambienti naturali sensibili, quali possono essere a mero titolo d’esempio le zone umide, i boschi, i sistemi dunali, gli ambienti di grotta. … in alcuni fragili compendi ambientali, l’organizzazione di eventi che presuppongono certamente un’alta concentrazione di persone, il calpestio e la movimentazione di sabbia e suolo dell’area, il posizionamento di strutture necessarie per le manifestazioni, quali ad esempio palchi, gazebo, pedane, ma anche impianti elettrici e di diffusione acustica, andrebbero ulteriormente ad impattare negativamente sulla vegetazione e sulle specie presenti negli ambienti naturali e semi-naturali, con perdite talvolta irreversibili di biodiversità animale e vegetale.
Si ricorda inoltre come le vigenti normative tra cui la L.R. 23/98, art. 5 (che vieta ogni disturbo alle specie animali selvatiche protette) e le Direttive comunitarie 92/43/CEE ‘Habitat’ e 2009/147/CE ‘Uccelli’, siano tese a garantire la conservazione di habitat, di specie animali e vegetali di importanza comunitaria”.
Per chi non ci arrivasse da solo, comunque, “in merito alla direttiva ‘Habitat’ occorre richiamare l’art.6 che rende obbligatoria una valutazione preventiva degli effetti anche degli eventi in argomento, sugli habitat e specie presenti nei Siti Natura 2000 coinvolti direttamente o indirettamente dalle attività connesse alle manifestazioni” (vds. nota Regione autonoma della Sardegna – Servizio Tutela della Natura e Politiche Forestali prot. n. 17541 dell’8 giugno 2023).
Significa che tutti i Comuni interessati dai siti ricadenti nella Rete Natura 2000 sono stati informati da più di un anno della necessità di far avviare dagli organizzatori le procedure di valutazione di incidenza ambientale nella sconsigliabile ipotesi di eventi in tali aree, da realizzarsi in via prioritaria in aree urbane.
Visti il menefreghismo e la sordità ancora una volta riscontrati, il GrIG in questi giorni informa la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e la Polizia giudiziaria ambientale dell’avvenuto svolgimento dell’evento concertistico in assenza del rispetto della normativa ambientale in materia.
Infatti, anche le pietre sanno che nella zona di Capo Sandalo – Ciassette è in corso la nidificazione del Falco della Regina (Falco eleonorae) e di altre specie avifaunistiche ed è vietata qualsiasi attività di disturbo (D.M. 17 ottobre 2007).
Afflusso di persone, veicoli, inevitabile chiasso non sono certo il modo migliore per non disturbare.
L’area rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola di San Pietro” (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna e la flora) e nella zona di protezione speciale (Z.P.S.) “Costa ed entroterra fra Punta Cannoni e Punta delle Oche – Isola di San Pietro” (direttiva n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica).
Lo svolgimento di simili iniziative di spettacolo dovrebbe esser quantomeno preceduto dalle vincolanti procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) e ricevere specifiche prescrizioni per la salvaguardia degli habitat naturali.
Il GrIG auspica che finalmente le amministrazioni pubbliche competenti comprendano appieno la necessità di una concreta salvaguardia di habitat naturali e specie faunistiche uniche e irripetibili.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto I.D., S.D., archivio GrIG)