No a telecamere in aula. Il giudice Merchan detta le regole per il processo Trump

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Tra accoglienza di fan e supporter e caratura del personaggio, c’erano tutte le avvisaglie perchè il processo che vede imputato l’ex presidente Donald Trump, nel caso della pornostar Stormy Daniels, si trasformasse in uno show.
Ma a mettere un limite alla deriva, almeno in aula, ci ha pensato il giudice Juan Merchan.

Merchant, infatti ha vietato la presenza delle telecamere in aula, ma non nei corridoi, autorizzando solo cinque fotografi che potranno scattare immagini “per diversi minuti” prima che inizi l’udienza.

Interesse “incontestabile”

L’interesse del pubblico e dei media per seguire l’incriminazione è “incontestabile”, ma prevalgono altri interessi concorrenti come la sicurezza dell’ imputato e la potenziale interferenza con “la dignità e il decoro della corte”, ha spiegato.
“Che questa incriminazione riguardi una questione di importanza monumentale non è contestabile”, ha rimarcato nel suo provvedimento. “Mai nella storia degli Stati Uniti un presidente in carica o un ex presidente è stato incriminato con accuse penali… Il pubblico ha giustamente fame delle informazioni più accurate e aggiornate disponibili”.
Tuttavia, ha precisato, gli interessi dei mezzi di informazione “devono essere soppesati rispetto a interessi concorrenti” come la sicurezza dell’imputato e la potenziale interferenza con “la dignità e il decoro della corte”.

Posti stampa in base all’ordine di arrivo

Per quanto riguarda invece la presenza della stampa in aula, specifica Ansa, i posti saranno assegnati in base all’ordine di arrivo, mentre i reporter esclusi potranno seguire l’udienza in un video a circuito chiuso.
Ai giornalisti non sarà consentito portare laptop o telefoni nelle stanze, rendendo impossibile riferire le notizie in tempo reale.

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