Uno dei temi più battuti dalla propaganda russa, in particolare dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, è quello del neonazismo imperante nel Paese invaso. Per giustificare la tesi, negli ultimi mesi è stato fatto ampio ricorso a bufale e accuse infondate volte a rafforzare la narrazione, che abbiamo provato in molti casi a smentire. L’ultimo episodio riguarda un cartello che si dice provenga dal Ministero della Difesa della Germania. Ma che come vedremo con le autorità tedesche ha poco a che fare.
Per chi ha fretta:
- Una foto molto diffusa raffigurerebbe, a detta degli utenti che la condividono, un avviso del governo tedesco «affisso nei luoghi dove soldati ucraini vengono addestrati all’uso dei carri armati Leopard».
- Diverse lacune, omissioni e incongruenze portano a dubitare dell’autenticità del documento.
- La stessa autorità indicata come fonte dai filo-russi ha smentito la paternità del volantino.
Analisi
«Cari ucraini, qui (in Germania) il saluto nazista non si può fare! “Rispettabili tirocinanti dell’Ucraina! In Germania la dimostrazione in pubblico della svastica o altra simbologia legata al fascismo (simboli delle SS) è punibile con la condanna fino a tre anni di carcere, oppure con la multa consistente”. Questo è l’avviso del governo tedesco affisso nei luoghi dove soldati ucraini vengono addestrati all’uso dei carri armati Leopard. Sì perché pare che questi “tirocinanti” abbiano il vizietto di festeggiare con il saluto nazista ogni progresso del loro addestramento e di considerare motivo d’orgoglio il tatuaggio della svastica. È una pratica normale e valorizzata sotto il regime di Zelensky, i governanti tedeschi come tutti gli altri occidentali lo sanno perfettamente, ma finché tutto resta in Ucraina fanno finta di niente. Però in Germania non si può rischiare che qualche fotografo importuno o sfacciato divulghi immagini di manifestazioni naziste su carri armati tedeschi. Chi li sentirebbe i russi poi. Così si avvisano i tirocinanti ucraini che in Germania, se si fa quello per cui in Ucraina si prendono le medaglie, si va in galera. Perché come tutti sanno non ci sono nazisti in Ucraina. Ps: La foto di questo avviso è di dominio pubblico e si trova subito in rete, ma non la troverete mai sulla stampa italiana». Questo è lungo testo è stato condiviso in un post su Facebook, insieme a un’immagine. Nella foto appare quello che secondo l’utente è l’avviso affisso nei luoghi di addestramento dei soldati ucraini.
Un altro utente viene citato come fonte. Ma il suddetto utente, con un pizzico di onestà intellettuale in più, ammette: «Forse l’avviso è un fake ironico, ma l’esaltazione del nazismo e del tagliagole Bandera tra le truppe ucraine è assoluta realtà». Anche lui sembra dunque dubitare dell’autenticità di questo messaggio, e come vedremo a ragione.
L’origine della fake
Prima di approdare su Facebook, la notizia è circolata ampiamente su svariati canali Telegram in lingua russa. Ukrinform ricostruisce che nella descrizione della foto si affermava come l’annuncio in questione fosse stato appeso all’edificio della Bundeswehr [termine che indica il nome ufficiale delle forze armate della Repubblica Federale di Germania e la loro amministrazione civile, ndr] per avvertire i membri delle Forze armate ucraine. Un primo campanello d’allarme sulla veridicità di quanto affermato, dal momento che il Ministero della Difesa della Repubblica Federale Tedesca ha uffici solo in tre città: Berlino, Bonn e Potsdam. Gli equipaggi dei carri armati ucraini, nello specifico, vengono addestrati presso il Centro di addestramento del corpo corazzato di Munster: ma la località dista oltre 300 km dal più vicino edificio della Bundeswehr.
Le lacune
Ma torniamo al documento. Innanzitutto, una considerazione: la sua fonte non è chiara. A parte lo stemma in alto a sinistra, che potrebbe essere facilmente photoshoppato, non c’è nessun’altra indicazione che testimoni come il mittente sia realmente quello dichiarato: quindi, per quanto ne sappiamo, potrebbe essere un file realizzato da chiunque, stampato e affisso su qualsiasi porta. Soprattutto dal momento che, di solito, nei documenti ufficiali non solo viene indicato l’autore, ma spesso riportata anche la firma autografa dello stesso.
Ma una firma non è l’unica cosa mancante nel file incriminato: nelle comunicazioni ufficiali, infatti, di solito appaiono i riferimenti normativi che nello specifico giustificano un determinato provvedimento. Riferimento di cui, in questo caso, non c’è traccia. Eppure esiste una norma, nel codice penale tedesco, che regola l’«Uso di simboli di organizzazioni anticostituzionali e terroristiche». Si tratta dell’articolo 86a, che vieta il ricorso ai simboli nazisti, in particolare le bandiere e gli stemmi del Terzo Reich.
La conferma definitiva dell’estraneità delle autorità tedesche al documento arriva proprio dalla Bundeswehr. Rainer Wenning, portavoce del Comando speciale di addestramento delle Forze Armate tedesche sentito da Ukrinform, ha commentato lapidario: «L’annuncio raffigurato non è stato creato dal comando di addestramento speciale della Bundeswehr per l’addestramento dei soldati ucraini in Germania». La stessa smentita è arrivata anche ai colleghi verificatori tedeschi di Dpa e Correctiv.
Conclusioni
La Bundeswehr tedesca ha negato che la lettera provenga dall’ufficio responsabile dell’esercito. Ci sono inoltre una serie di incongruenze presenti nel testo che, anche in mancanza della smentita ufficiale, avrebbero portato a dubitare della sua autenticità.
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