Da oltre un anno, un nazista americano noto come “Boneface” afferma di aver combattuto in Ucraina contro gli invasori russi. Nella sua personale “biografia”, afferma di aver fatto parte del battaglione Azov fin dal 2014 e di aver combattuto a Mariupol nel 2022. Ci troviamo di fronte al caso in cui un nazista americano ha prestato il suo volto per la propaganda russa e senza essersi mosso dagli Stati Uniti.
Per chi ha fretta
- Le foto utilizzate per dimostrare la sua appartenenza a Pravyj Sektor e al battaglione Azov sono dei fotomontaggi.
- Il “tesserino” usato per dimostrare la sua appartenenza al battaglione Azov è un falso contenente errori.
- Non poteva essere presente in Ucraina nel 2014 in quanto si trovava in libertà vigilata negli Stati Uniti fino al 2016.
- L’arresto nell’aprile 2022 e le sue presenze in tribunale smentiscono la sua presenza a Mariupol.
- “Boneface” è stato “processato” dal suo stesso gruppo neonazista e successivamente “scomunicato” per essersi inventato la storia dei suoi viaggi in Ucraina.
- “Boneface” sosteneva di parlare ucraino, ma durante la prima udienza del “processo nazista” aveva pronunciato «suoni vagamente slavi». Non si è poi presentato nella seconda e ultima udienza.
Analisi
Riportiamo uno dei post dove viene presentata la descrizione di “Boneface”:
Dietro di lui, Kent “BoneFace” McLellan che grida “Gloria all’Ucraina”, un neonazista famoso per esser arrivato in Ucraina dopo il golpe di Euromaidan 2014, aiutato dalla CIA, a suo dire, dove si è arruolato nel battaglione Azov. Nella foto posa sorridente con un soldato russo ucciso.
In diversi post Facebook viene riportata questa frase tradotta dal canale Telegram russo Zergulio: «Il giornalista gli chiede: “Cosa ti ispira a compiere tali azioni?” “L’Ucraina”, risponde il nazista MacLellan, che ha combattuto per l’AFU».
La presunta “figura chiave” del reclutamento
In un articolo del 20 maggio 2022 del media russo RENT TV, Kent McLellan (il vero nome di “Boneface”) viene presentato come un nazista americano responsabile del reclutamento dei nazisti stranieri nei battaglioni ucraini. La fonte? Una chat Telegram in cui interviene lo stesso “Boneface”.
Le foto manipolate
Una delle foto più diffuse per sostenere la presunta presenza in Ucraina da parte di “Boneface” è un selfie. Si tratta di uno scatto dove l’uomo indosserebbe una divisa di Pravyj Sektor, ma c’è un problema.
Nello scatto vi sono tracce di un evidente fotomontaggio. Possiamo osservare come il tronco dell’albero “sparisca” in un alone insieme all’orecchio a destra. Quest’ultimo risulta trasparente nella parte alta, segno che c’è stata una mancanza nella realizzazione del montaggio.
Nel testo che circola via Telegram e Facebook si parla di una foto in cui posa con dietro di lui il corpo di un soldato russo ucciso («Nella foto posa sorridente con un soldato russo ucciso»). Anche questo risulta essere un fotomontaggio. Viene riportata, insieme a quella sopra analizzata, in un collage pubblicato da Laura Loomer su Twitter:
Laura Loomer, che si definisce “giornalista investigativa”, sostiene di aver scoperto un coinvolgimento del Governo degli Stati Uniti nel reclutamento di nazisti americani, suprematisti bianchi e terroristi come mercenari da mandare in Ucraina per combattere i russi e uccidere civili. Per provare ciò riporta la narrazione di “Boneface”, ma la foto dove si vede il soldato morto a terra è un palese fotomontaggio estremamente riconoscibile. Ecco il confronto tra il fake (a sinistra) e l’originale (a destra).
Il falso documento Azov
In un’intervista pubblicata nel canale Telegram del media russo Izvestia, riportata anche da REN TV (qui un filmato più completo), “Boneface” mostra un presunto documento che dimostrerebbe la sua appartenenza al battaglione Azov.
Lo stesso documento venne mostrato nel suo account Twitter il 13 agosto 2022 annunciando l’intervista.
Il video è stato ripreso in un parco in Pensacola, in Florida (Stati Uniti). Come riportato nella ricostruzione di Bellingcat (così come da diversi utenti), il documento è del tutto diverso da quello ufficiale del battaglione. Non solo, contiene errori di battitura che evidenziano ulteriormente la falsità. Ad esempio, il grado “Tenente” viene scritto in ucraino senza una lettera nel documento di “Boneface”.
Il video Instagram “rubato”
Intervistato da Bellingcat, “Boneface” ha condiviso una foto dove lo ritrarrebbe in azione in Ucraina nel settembre 2022. Il gruppo investigativo ha scoperto che si tratta di un fotogramma prelevato da un video del 28 febbraio 2022 su Instagram, evidenziando come questo scatto fosse stato rubato per inscenare la sua presenza.
Nel fornire contesto, “Boneface” aveva dichiarato a Bellingcat che il video fosse stato girato, ma queste risultavano del tutto lontane dal luogo geolocalizzato dagli investigatori. La scena risulta girata in una strada che porta da Kiev a Zhytomyr. “Boneface” sosteneva di trovarsi nell’area di Mariupol, ossia a circa 700 km di distanza.
La falsa presenza nel 2014
Nei suoi racconti, “Boneface” sostiene di essere stato in Ucraina nel 2014 durante i fatti di Maidan. A quell’epoca era in libertà vigilata negli Stati Uniti e non poteva in alcun modo muoversi al di fuori del Paese. A dimostrarlo sono i documenti del tribunale della Contea di Osceola. “Boneface” venne condannato nel 2012 per aver partecipato a un addestramento paramilitare con i suprematisti bianchi di American Front, finendo sotto sorveglianza per quattro anni. Solo nel 2016 gli venne revocata, non nel 2014 come affermato da “Boneface” in un podcast neonazista nel 2023. Di fatto, non gli era permesso uscire dal Paese, un’informazione confermata dal Dipartimento penitenziario della Florida a Bellingcat.
La falsa presenza a Mariupol nel 2022
A inizio settembre 2023 sono partiti diversi interventi in cui si metteva in dubbio la presenza di “Boneface” in Ucraina nel periodo gennaio-aprile e aprile-maggio 2022, in particolare la sua fantomatica presenza ad Azovstal. Kent Ryan McLellan (nome completo di “Boneface”) risulta arrestato il primo aprile 2022 in Florida. L’udienza di è tenuta il 22 aprile 2022 con “Boneface” presente in aula, giusto nel periodo in cui lo stesso racconta falsamente di trovarsi a Mariupol.
Il processo nazista
La leggenda dell’americano nazista “Boneface” combattente in Ucraina aveva alimentato non solo la propaganda russa, ma anche le accuse nel vedere un “esponente” neonazista «finanziato dal governo americano» di Joe Biden. Il leader dei Blood Tribe Christopher Pohlhaus ha dato il via a un “processo pubblico” per verificare i racconti di “Boneface”.
Durante il primo dei processi, seguiti dai giornalisti di Vice, “Boneface” ha cercato in vari modi di giustificare i suoi documenti. Quando gli han chiesto di parlare in ucraino, che sosteneva di conoscere, ha pronunciato «suoni vagamente slavi».
La sera della seconda udienza mancava l’inputato. “Boneface”, di fatto, non si era presentato e sarebbe stato “scomunicato” dai Blood Tribe. Le prove contro di lui erano talmente schiaccianti che avrebbe scatenato l’ira dei membri del gruppo neonazista americano.
La curiosità
Il 6 settembre 2023 il sito estremista e suprematista bianco VoxNews, nato dal forum neonazista Stormfront, aveva pubblicato un articolo dove accusa “Boneface” (definendolo psicopatico) di essere stato arruolato da Biden contro i russi e di aver impiccato donne incinte in Ucraina.
Conclusioni
Di fatto, il nazista americano “Boneface” non ha combattuto in Ucraina. La sua storia risulta artefatta, creata attraverso fotomontaggi e documenti falsi. Alla fine, oltre alla documentazione riscontrata e la verifica delle immagini, è stato il suo stesso gruppo neonazista americano a “processarlo” e a “scomunicarlo” in quanto colpevole di aver mentito.
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