No! Il sangue dei vaccinati non contiene grafene

1 year ago 76

Continuano a circolare su Facebook condivisioni di una clip (per esempio qui e qui) dove Franco Giovannini dimostrerebbe che il sangue dei vaccinati contro il nuovo Coronavirus conterrebbe grafene e spaventosi coaguli. Il personaggio è già noto per le sue affermazioni controverse sui presunti eventi avversi delle vaccinazioni Covid. Ecco perché si tratta di una narrazione priva di supporto scientifico.

Per chi ha fretta:

  • Nessuno studio peer-review ha dimostrato che ricevere trasfusioni di sangue da vaccinati Covid comporti la presenza di coaguli o altre alterazioni del sangue.
  • Le presunte ricerche di Giovannini non fanno eccezione, mancando per sua stesse ammissione di un controllo adeguato con doppio cieco.
  • Secondo l’Avis «non sono mai stati segnalati episodi di sangue donato da persone vaccinate che si sarebbe coagulato o che avrebbe manifestato alterazioni di qualsiasi altro tipo».

Analisi

Potreste incappare in condivisioni con testi come i seguenti:

QUESTO È QUELLO CHE SUCCEDE OGGI NEGLI OSPEDALI…. SE TI FANNO UNA TRASFUSIONE DI SANGUE… OVVIAMENTE È SANGUE DI GENTE VACCINATA! E SECONDO VOI… COSA ACCADE ALL’ORGANISMO DI CHI NON È VACCINATO?

Avevamo già documentato tale tema da tempo, le osservazioni di Franco Giovannini confermano il fenomeno. Le porcherie presenti nel sangue dei vaccinati vengono trasferite ai non vaccinati a mezzo trasfusione.
Franco propone le terapie che in molti casi hanno portato eccellenti risultati. Il sangue della ragazza 30enne verrà osservato nuovamente a ciclo terapico concluso.
SE NON CONOSCI ANCORA QUESTO TEMA, FRANCO GIOVANNINI, LE CURE ED IL COMITATO FORTITUDO, VISIONA TUTTI GLI APPROFONDIMENTI A SEGUITO, È IMPORTANTE CHE TU NE SIA INFORMATO.

Vediamo quindi che Giovannini esamina quello che sarebbe un campione di sangue prelevato da una certa Jaqueline, neomamma che sarebbe stata sottoposta a una trasfusione di sangue. Da uno schermo si vedrebbero presunte anomalie, alcune delle quali sarebbero tracce di grafene. Si sostiene quindi che si tratti di sangue proveniente da un vaccinato, cosa che fa sorgere nella paziente (palesemente terrorizzata) il timore di allattare.

Il grafene nei vaccini

Sulle tesi No vax riguardanti la presunta presenza di grafene nel sangue dei vaccinati e il presunto “pericolo” che i vaccinati “contagino” i non vaccinati, abbiamo trattato in diversi articoli, di cui vi suggeriamo un breve elenco. Si tratta di una narrazione totalmente campata per aria:

Perché questo genere di filmati non sono una prova

Il dottor Franco Giovannini debutta nel mondo delle teorie del complotto contro i vaccini quando comincia ad analizzare con la microscopia in campo oscuro il sangue dei vaccinati, per sua stessa ammissione senza un controllo in doppio cieco. Come vediamo anche nel filmato in oggetto, Giovannini conosce sempre la provenienza dei campioni che tratta mentre svolge le sue analisi.

Il microscopio in campo oscuro utilizzato nell’ambito della Live blood cell analysis è uno strumento che lascia molti perplessi, a causa delle molteplici ragioni che hanno ispirato lo scetticismo degli esperti. Secondo il dottor Stephen Barrett, che ha scritto un articolo su Quackwatch, è proprio l’utilizzo di questo strumento a suscitare dubbi sulla validità di tali analisi. Il dottor Hayley Anderson, intervistato su MicroscopeMaster, ha spiegato che molte di queste analisi sono sostenute da medici che fanno affermazioni dubbie sulla salute e manipolano i risultati dei test per mostrare l’efficacia degli integratori nutrizionali ed enzimatici. Inoltre, studi informali dimostrano che i risultati dei test spesso non possono essere replicati. Il laboratorio menzionato dalla relatrice utilizza lo stesso tipo di microscopia utilizzata dagli autori neozelandesi dello studio precedente, come evidenziato dai colleghi di Lead Stories.

Sulle immagini di presunte anomalie nel sangue dei vaccinati avevamo chiesto un parere al dottor Filippo Testa, anestesista, già medico di Emergency e co-autore della pagina Facebook Pop Medicine:

Quelle immagini possono dipendere da tanti fattori confondenti – ci aveva spiegato Testa -, per esempio da quando e come è stato eseguito lo striscio di sangue periferico. È determinante anche la qualità del prelievo. Se poi lo striscio non viene eseguito entro certi tempi, il sangue inizia comunque a coagulare. Da quelle foto non sappiamo nemmeno se ci sono state alterazioni nei fattori di coagulazione insite nelle persone analizzate, ed è solo uno dei tanti limiti.

Vedere immagini di presunte anomalie, come quelle che si vedono anche nel filmato in oggetto non dimostra niente. Ci è ignoto infatti il modo in cui viene stabilità una correlazione tra vaccinazione e tali risultati, inoltre anche stavolta manca un controllo e un doppio cieco.

Quello studio su una rivista No vax

Giovannini di solito fa riferimento a quanto documentato assieme ad altri colleghi in uno «studio» apparso sul International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research (IJVTPR). Si tratta di una rivista nota per aver screditato sistematicamente le vaccinazioni, mediante pubblicazioni dalla revisione incerta, come spiegavamo qui. Basta guardare l’Editorial Board per trovare tra gli «Associate Editors» due personaggi noti negli ambienti No vax:

Antonietta Gatti, PhD, Doctorate also in Experimental Physics, Cofounder and Principal Investigator of Nanodiagnostics, SRL (Società a Responsabilità Limitata), Italy; expertise in biomaterials, electron microscopy, nanotechnologies, biomaterial degradation, induced pathologies, and tissue engineering to prevent biomaterial injuries; holds patent for material to detect phosphorus and calcium ions in polluted waters; winner of the GIRSO Prize 1987; author of 140+ peer-reviewed scientific publications.

Stefano Montanari, Doctorate in Pharmacy with a dissertation in michrochemistry; Director of the Nanodiagnostics Laboratory of Modena since 2004, inventor of caval filtration devices, a prosthetic heart valve, and teacher on caval filtration and nanopathologies in the Interuniversity Masters in Nanotechology of Venice (Ca ’Foscari University, University of Padua, University of Verona), the University of Turin and the European Community; expertise in caval filtration and the prevention of pulmonary thromboembolism; and in pathologies induced by solid, inorganic nanoparticles.

I coniugi Gatti e Montanari appaiono citati anche all’interno dell’articolo. Si tratta di due autori molto apprezzati negli ambienti No Vax (potete approfondire nelle nostre precedenti analisi quiqui e qui). Tra i loro cavalli di battaglia anche la teoria dei feti abortiti nei vaccini (ne parliamo qui). Secondo il PhD in in Cancer bilogy Aureliano Stingi, in quello studio Giovannini e colleghi «ritengono che il vaccino possa in qualche modo modificare il Potenziale Z (parametro fisico-elettrico che influenza le interazioni tra particelle) modificando cosi la capacità del sangue di coagulare». Cosa non va in questa narrazione?

Il punto è che il potenziale Z è una forza che agisce a livello microscopico e la sua valutazione non può essere effettuata “a occhio” come gli autori sembrano fare. Anche se il vaccino contenesse metalli o sostanze estranee (e non le contiene) in grado di modificare il potenziale Z, la valutazione di questo parametro e il suo impatto sui globuli rossi non potrebbe essere effettuato con un semplice striscio di sangue. Infine – conclude l’esperto -, gli autori indicano un parallelismo tra le loro osservazioni, cioè che i metalli del vaccino cambiano il potenziale elettrico degli eritrociti, e un altro lavoro pubblicato dove viene affermato che l’alluminio è in grado di stressare l’acqua, ed in ultima analisi quindi, di causare il cancro. Ovviamente il cancro ha una origine molto più complessa e non è in alcun modo causato dalla perturbazione dell’acqua.

Vaccini e Scie chimiche

Giovannini ha anche fatto diverse affermazioni controverse dal punto di vista del metodo scientifico. Per esempio in una intervista, (ascoltate dal minuto 8:40), ritenere il complotto delle Scie chimiche come potenziale fattore di contaminazione ambientale dovuta al grafene:

Ci possono essere contaminazioni esterne, il grafene viene introdotto nei cibi, ci sono le Scie chimiche, […] c’è del materiale grafenico anche nelle fiale di certi medicamenti.

La condanna di Avis a questo genere di contenuti

Il presidente dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue (Avis) Gianpietro Briola spiega a Open perché dobbiamo diffidare da questo genere di contenuti. «A distanza di oltre due anni dall’inizio della campagna vaccinale ci troviamo ancora costretti a dover contrastare le tante fake news diffuse in particolare sui social network e nei confronti delle quali la nostra Associazione ha già più volte preso posizione – spiega Briola -, depositando denuncia alle autorità competenti. Abbiamo addirittura subito aggressioni verbali e fisiche e il nostro logo è stato utilizzato per confezionare degli improbabili messaggi utilizzati per divulgare false informazioni anche attraverso i sistemi di messaggistica come WhatsApp e Telegram. Più volte abbiamo ribadito la necessità di reperire informazioni solo attraverso i canali ufficiali, come il nostro sito o quello del Ministero della Salute».

Vi risultano casi di persone che si sono ritrovate con dei coaguli, a seguito di trasfusioni di sangue proveniente da vaccinati? «Nei centri trasfusionali e nelle nostre unità di raccolta non sono mai stati segnalati episodi di sangue donato da persone vaccinate che si sarebbe coagulato o che avrebbe manifestato alterazioni di qualsiasi altro tipo. Per noi la salute dei donatori e dei riceventi è fondamentale e se ci fossero state delle reazione avverse – continua il Presidente di Avis -, l’intero sistema sanitario se ne sarebbe accorto e avrebbe preso le dovute precauzioni. Possiamo, pertanto, affermare con certezza che il sangue dei donatori vaccinati è sicuro e non presenta alcuna controindicazione».

Nessuna risposta da Giovannini

In data primo marzo 2023 abbiamo inviato una email all’indirizzo pubblico del Dott. Giovannini (presente nel suo sito) con una serie di domande sul contenuto del video, che riportiamo di seguito:

Sono state effettuate delle analisi che confermano la presenza di tale materiale?

Potrebbe fornire elementi che supportino la diagnosi diffusa pubblicamente tramite i social?

Su quale base fa intendere che il sangue dei vaccinati Covid-19 possa contenere grafene e possa trasmetterlo attraverso le trasfusioni?

Ad oggi, 6 marzo 2023, non abbiamo ottenuto risposta.

Conclusioni

Chi sostiene che il sangue dei vaccinati provochi coaguli o altre anomalie dovute alla presenza di grafene dovrebbe dimostrarlo attraverso delle ricerche condotte con dei controlli e in doppio cieco, pubblicando i risultati su delle riviste scientifiche specializzate, non attraverso filmati caricati nei social, dove difficilmente sarà possibile sottoporre a verifica quanto viene mostrato.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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