Potreste trovare diverse condivisioni Facebook che stanno rilanciando il “documentario” Vaxxed dedicato al sostegno delle tesi No vax, in particolare quelle che collegano i vaccini all’autismo. Il film è stato già ampiamente smentito fin dal suo ritiro dal Tribeca Film Festival di New York, dove stava per essere presentato. Qui forniamo alcuni spunti per permetterne una visione critica.
Per chi ha fretta:
- Il presunto collegamento tra i vaccini e l’autismo è stato ripetutamente smentito.
- Uno studio del 1998 sulla rivista The Lancet che coinvolgeva 12 pazienti aveva messo in dubbio i vaccini come causa dell’autismo.
- Il principale autore dello studio, il gastroenterologo Andrew Wakefield, è stato accusato di gravi violazioni etiche, e il suo studio è stato definito una “frode elaborata”.
- Il documentario “Vaxxed” di Wakefield sostiene l’esistenza di un collegamento tra i vaccini e l’autismo.
- La comunità scientifica non considera l’autismo una condizione causata dai vaccini, che invece sono stati dimostrati sicuri ed efficaci nella prevenzione di numerose malattie infettive.
Analisi
È importante comprendere che gli esperti hanno già ripetutamente smentito il presunto collegamento tra vaccini e autismo. Il problema ha avuto origine da uno studio apparso nel 1998 sulla rivista The Lancet riguardante 12 pazienti, che dopo aver ricevuto il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) manifestarono sintomi collegabili all’autismo. Molti studiosi hanno messo in dubbio i risultati del paper fin dall’inizio, tuttavia i genitori preoccupati – sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti -, hanno fatto scendere drasticamente i tassi di vaccinazione, il che ha portato a epidemie di morbillo, parotite e rosolia su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Una fronde conclamata
Solo nel 2004, grazie a un articolo di debunking apparso nel Sunday Times a firma del giornalista Brian Deer, è stato possibile smascherare lo “studio”, il cui principale autore era il gastroenterologo Andrew Wakefield, reo di gravi violazioni etiche. Deer scoprì che Wakefield venne pagato da uno studio legale che aveva intenzione di citare in giudizio i produttori di vaccini e di sottoporre alcuni bambini a procedure invasive non necessarie per lo studio. Dopo queste rivelazioni, la maggior parte dei ricercatori coinvolti nella ricerca ha ritirato la propria firma rinnegando i risultati. The Lancet ritrattò quindi lo studio, mentre il General Medical Council britannico revocò la licenza medica a Wakefield. Nel 2011 il British Medical Journal pubblicò una indagine dettagliata sulla ricerca di Wakefield, definendola una «elaborata frode», mostrando che si trattò di un deliberato tentativo di collegare i vaccini all’autismo falsificando i dati.
Come è stato confezionato il documentario
Il documentario Vaxxed ha come regista lo stesso Wakefield, che ebbe la fortuna di ottenere l’appoggio del direttore del Tribeca Film Festival, Robert De Niro, il cui figlio è autistico. Solo a seguito di numerose proteste l’Attore decise di ritirare il documentario dall’evento cinematografico. Una delle figure principali del film è William Thompson, scienziato dei CDC americani, che secondo il documentario avrebbe rilasciato registrazioni vocali in cui dichiarerebbe di aver manipolato dati per nascondere la relazione tra il vaccino MPR e l’autismo nei bambini afroamericani. Tuttavia queste registrazioni sono state ottenute con l’inganno da un altro ricercatore, il biologo Brian Hooker, che registrò le affermazioni di Thompson in segreto, il quale non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sulla questione. Per approfondire basta leggere le fonti basate sulle smentite di Thompson qui e qui.
Cosa dice la letteratura scientifica
È importante sottolineare che la comunità scientifica non considera l’autismo una conseguenza dei vaccini. L’autismo è una condizione complessa e multifattoriale. La maggior parte degli studi indica che i fattori genetici sono la principale causa della sua comparsa. Nonostante ciò, la ricerca continua a esplorare i possibili fattori ambientali che potrebbero contribuire allo sviluppo dell’autismo. Alcuni studi suggeriscono che l’esposizione a determinate sostanze chimiche o infezioni durante la gravidanza potrebbero aumentare il rischio di autismo, ma tali risultati sono ancora dibattuti. Saranno necessarie ulteriori ricerche per confermarli. Ad oggi i vaccini risultano sicuri ed efficaci nel prevenire numerose malattie infettive, rappresentando uno dei maggiori successi nella storia della medicina.
Conclusioni
Il presunto collegamento tra i vaccini e l’autismo è stato ampiamente smentito dalla comunità scientifica. Il problema ha avuto origine da uno studio del 1998, che è stato successivamente ritirato, e il cui autore ha perso la licenza medica per gravi violazioni etiche. Nonostante ciò, il documentario “Vaxxed” ha cercato di sostenere questa teoria, basandosi anche su registrazioni vocali ottenute in segreto e non confermate da fonti ufficiali.
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