Non è vero che Marylin Monroe aveva un QI superiore a quello di Albert Einstein, come inferito da vari post social clickbait al riguardo, perché semplicemente (e arriviamo subito al punto e ritenetevi liberi di leggere l’articolo solo per edificazione personale e per prova di ogni elemento contrario) a nessuno dei due è importato mai di farsi un test del quoziente intellettivo e pubblicarlo.
Mito borghese dato dalla falsa credenza che esista un quoziente intellettivo “unico” che distingua in modo inequivoco il genio dallo stupido, e che fornisce una componente risarcittoria: se la più bella delle belle si rivela anche superiore ad uno scienziato, banana33 e napalm51 possono ritenersi liberi di discettare su argomenti di ogni tipo ritenendosi “superiori ai professoroni della kasta”.
Tantomeno i due si sono incontrati per scambiarsi l’ormai celebre battuta “Pensa se avessimo un figlio con la mia intelligenza e la tua bellezza”, apocrifo attribuito all’uno o all’altra e citato in ogni sketch comico degli ultimi decenni.
No, non è vero che Marylin Monroe aveva un QI superiore a quello di Albert Einstein
Partiamo dalle basi: i primi test per il calcolo del quoziente intellettivo degli adulti risalgono al 1955.
Norma Jean, al secolo Marylin Monroe, all’epoca aveva 29 anni e Albert Einsten era morto esattamente quell’anno.
La prima non avrebbe più tratto alcuna utilità dal calcolo del QI, all’epoca test relativamente nuovo e sconosciuto per gli adulti e usato perlopiù tra i militari come mezzo per decidere attitudini e smistamento nelle varie posizione, il secondo era già spirato in quel momento.
Per essere ancora più precisi, esisteva già un test in età pediatrica, somministrato quindi ai giovani scolari delle elementari, da cui il test del quoziente intellettivo è derivato, a sua volta derivato da test somministrati ai soldati nella Prima Guerra Mondiale.
Inutile ricordare quindi che nel 1949 semplicemente né la Monroe e né Einstein erano più bambini.
Risolta l’impossibilità fisica di effettuare un test con indici moderni da parte dei due, possiamo passare agli altri elementi della bufala.
Perché la bufala è un falso
Non esistono prove che i due abbiano mai avuto un incontro, né il citato flirt con battuta: l’attrice Shelley Winters nella sua autobiografia riferisce di una infatuazione della collega per il fisico, sulla quale chiunque ha costruito ogni serie di castelli in aria.
Secondo Scott Fortner, esperto biografo di Marilyn Monroe e curatore MarilynMonroeCollection.com è impossibile che l’attrice abbia mai avuto anche solo opportunità e tempo di provare un “proto-test di intelligenza” (dei quali peraltro non esiste traccia).
Ebbe una infanzia e una adolescenza difficilissime, si sposò sedicenne e dovette abbandonare gli studi riuscendo solo per caso e audacia a diventare una diva mondiale.
Ciò nonostante ebbe per sempre il rimpianto di non aver avuto una educazione formale e cercò per tutta la vita di rimediare diventando un’avida lettrice di libri di ogni disciplina, dalla letteratura al fai da te passando per storia e politica, e tutti annotati.
Parimenti, Einstein non ebbe alcun bisogno di test del QI, e mai ne fece uno nella vita.
Test che peraltro ad oggi sarebbero enormemente sorpassati, in quanto strumento obsoleto che non consente di valutare i diversi tipi di intelligenza che un soggetto può esprimere, limitandosi ad un indice, peraltro assai parziale, delle capacità linguistiche e logiche.
Anche se i due fossero stati “testati”, il risultato non avrebbe avuto alcun significato.
Infine la foto non proviene da uno degli immaginati rendezvous della coppia, ma da un’opera del 2015 dell’artista Braillant, edizione limitata in cento copie ispirata ai due iconici personaggi.
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