No! Questi alimenti non sono fatti con la plastica

1 year ago 44

Dopo gli insetti nel cibo, c’è un nuovo spauracchio tra gli utenti social: la plastica. C’è chi sostiene che materiali plastici vengano inseriti a tradimento negli alimenti di consumo comune. Il tutto, come avviene nella narrazione distorta sugli insetti, per aggiungere proteine laddove non dovrebbero esserci. Come abbiamo visto varie volte (ad esempio, qui, qui, e qui), le proteine sono contenute in moltissimi alimenti, e sono un elemento nutrizionale di cui gli esseri umani non possono fare a meno. È per questo che associare la parola «proteine» a presunte modifiche del cibo non ha alcun senso. Nel post di cui ci occupiamo in questo articolo si parla di «proteine in polvere di plastica», presunto elemento di partenza del riso plastificato e altri alimenti derivati da questo materiale.

Per chi ha fretta:

  • Alcuni utenti si basano su una scoperta scientifica per sostenere che nel cibo di consumo comune venga inserita della plastica.
  • La scoperta, però, riguarda la possibilità di ottenere nutrienti tramite la degradazione della plastica da parte di microorganismi, ma è ancora nelle fasi iniziali.
  • Nessuno dei video mostrati conferma la tesi.
  • Uno mostra un servizio televisivo che illustra la scoperta.
  • Un altro la produzione di un alimento simile al riso, ma arricchito di nutrienti.
  • In uno si vede la produzione di pellet plastico.
  • In un altro quella del Sampuru. Modellini di cibo fatti di plastica o cera che vengono usati nei ristoranti per mostrare l’aspetto finale delle pietanze nel menù a chi non le conosce.

Analisi

Di seguito vediamo lo screenshot del post oggetto di verifica. Nella descrizione si legge:

Ricordi la citazione “sei ciò che mangi?” il cibo che salva la vita… dovresti dare un’occhiata a questo… Sicuro che non vuoi sapere cosa stanno facendo alle tue spalle? Agenda 2030. La nuova parola in codice con la quale “ti fotteremo”, è PROTEIN. Proteine in polvere di plastica. proteine degli insetti. in attesa delle 💩 proteine. Video: riso fatto con la plastica

Il video di Fox5

Assieme a vari altri elementi, nei post su Facebook viene condiviso un servizio di Fox5 nel quale viene intervistato un microbiologo della Michigan Technological University – Stephen Techtmann – che da tempo conduce esperimenti per arrivare a una degradazione della plastica più efficiente di quella esistente oggi. Verso la fine dello scorso anno, il laboratorio di Techtmann è stato teatro di una grande novità. Non solo i hanno annunciato di essere riusciti a degradare della plastica in un solo giorno grazie all’azione di alcuni microbi, ma i prodotti di scarto ottenuti dal banchetto sarebbero anche commestibili per gli esseri umani. Come dichiarato dallo stesso Techtmann, anche nello stesso servizio di Fox5, «non abbiamo intenzione di far mangiare la plastica alle persone» e prima che il sistema diventi potenzialmente di uso commerciale, ci sono molti altri test da fare. Questi test sono stati finanziati dalla dipartimento della Difesa degli Usa, interessato agli usi militari che una scoperta di questo tipo potrebbe agevolare. Altre ricerche finanziate dall’ente in passato hanno contribuito all’invenzione di Internet, del Gps, e delle auto a guida a autonoma. Alla luce di queste informazioni, è evidente che parlare di proteine in polvere di plastica non ha nessun senso, dato che gli elementi nutritivi vengono prodotti a partire dalla plastica, e non mescolati con essa.

Il riso plastificato

Passiamo poi a un altro dei video pubblicati. In questo caso si vede l’estrusione di un materiale bianco, che poi viene sminuzzato in chicchi pressoché indistinguibili da quelli di una varietà di riso lungo, come il basmati. Questo, sostengono gli utenti su Facebook, sarebbe riso plastificato. In realtà, però, è sufficiente verificare sul sito dell’azienda che diffonde il video – la cinese Sunpring – che non si tratta di un materiale plastico, ma di un riso artificiale. A discapito del nome, che potrebbe intimorire qualcuno, si tratta di «una sorta di sostituto del riso prodotto da una macchina che lo estrude. Non è riso, ma ha lo stesso aspetto del riso», si legge sul sito della compagnia. La principale differenza con il riso vero e proprio, spiega Sunpring, sono i valori nutrizionali dell’alimento, che viene prodotto con farine provenienti da vari cereali e addizionato con sali minerali e vitamine per offrire – teoricamente – un prodotto più completo circa l’aspetto nutrizionale. Sempre nella pagina esplicativa, viene incluso in video del processo produttivo dell’alimento, che riportiamo qui sotto, molto simile a quello diffuso su Facebook. Va notato come l’estrusione sia un metodo molto diffuso nella produzione di alimenti tradizionali sui quali non esistono dibattiti di sorta. Ad esempio, tutta la pasta industriale.

La lattuga Sampuru

Un altro dei video, quello in cui si vede un mestolo pieno di un liquido lattiginoso mentre questo viene versato in acqua, invece, mostra una fase della pratica, molto diffusa in Giappone, nota come Sampuru. Ovvero l’arte di riprodurre gli alimenti a partire da cera o plastica. La pratica ha le sue origini nella necessità di creare appetito nei clienti dei ristoranti mostrando loro i piatti del menù. Sistema adottato a partire dagli anni ’30 particolarmente utile con i turisti, che spesso non conoscono le pietanze. Un video molto simile a quello diffuso su Facebook è stato trasmesso dal programma Tv cileno Somos un plato. Di seguito si riporta il video. L’alimento che viene riprodotto, in questo caso, è la lattuga.

E il riso di plastica

Infine, nel post viene condiviso un video che con il cibo non c’entra nulla, al contrario di quanto sostiene chi lo diffonde. Secondo la didascalia in sovrimpressione, quello mostrato sarebbe il processo produttivo del «riso di plastica». Una bella metafora per riferirsi al pellet plastico che in realtà viene mostrato. Come spiegato dai colleghi di Factcrescendo, quella mostrata è semplicemente una macchina che produce pellet plastico, quello che viene usato per produrre ogni oggetto di plastica, a partire da materiale riciclato. La prova si ha nello stesso video, nel quale appare un sacco di Etilene vinil acetato (EVA) un polimero plastico molto diffuso in ambito industriale. Di seguito si vede il confronto fotografico offerto dai colleghi.

FACTCRESCENDO / Pavita Sandamali | Confronto fotografico tra il video virale e un sacco di Eva in vendita sul web

Conclusione:

Alcuni utenti si basano su una scoperta scientifica per sostenere che nel cibo di consumo comune venga inserita della plastica. La scoperta, però, riguarda la possibilità di ottenere nutrienti tramite la degradazione della plastica da parte di microorganismi, ma è ancora nelle fasi iniziali. Nessuno dei video mostrati conferma la tesi. Uno mostra un servizio televisivo che illustra la scoperta. Un altro la produzione di un alimento simile al riso, ma arricchito di nutrienti. In uno si vede la produzione di pellet plastico. In un altro quella del Sampuru. Modellini di cibo fatti di plastica o cera che vengono usati nei ristoranti per mostrare l’aspetto finale delle pietanze nel menù a chi non le conosce.

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