Circola la foto di un piccolo velivolo con qualcosa di attaccato nelle ali a forma cilindrica, simili a dei segnalatori a luce e fumo. L’installazione viene utilizzata per la tecnica nota come cloud seeding, che consiste nell’inseminazione delle nuvole allo scopo di far piovere. Secondo i complottisti sarebbe la prova che esistano le fantomatiche “scie chimiche”, ma non è affatto così.
Per chi ha fretta
- La tecnica del cloud seeding non ha nulla a che fare con le fantomatiche “scie chimiche”.
- Quelle che i complottisti indicano come “scie chimiche” sono scie di condensa.
- La tecnica del cloud seeding non rilascia scie di condensa.
- La tecnica ha dei costi elevati e se abusata è rischiosa.
Analisi
Ecco uno dei post dove viene condivisa l’immagine. Riportiamo il testo di quest’ultima:
Noi eravamo “complottisti”
Seminatori di ioduro d’argento per influire sulle precipitazioni atmosferiche
L’immagine riporta una firma, ma è stata aggiunta successivamente dal titolare di questo post:
L’immagine circola anche con affermazioni del tipo «Quella roba la respiriamo».
Qualcuno diffonde un’altra versione con alcune foto di velivoli che rilasciano scie di condensa o scie tipiche degli spettacoli aerei:
Non sono scie chimiche, si parla di cloud seeding
Avevamo parlato di cloud seeding in un precedente articolo, una tecnica con dei limiti che non è efficace al 100% e che non hanno nulla a che fare con le teorie del complotto sulle fantomatiche “scie chimiche”.
La tecnica prevede l’inseminazione delle nuvole per “provocare la pioggia”. I mezzi utilizzati per compiere l’operazione sono di piccole dimensioni, come quello presente nell’immagine diffusa online, mentre i complottisti puntano il dito sugli aerei di linea che lasciano le scie di condensazione nel cielo anche in assenza di nuvole. Il cloud seeding non lascia un segno come quello delle scie di condensazione.
C’è un ulteriore elemento che dimostra quanto la tecnica del cloud seeding non dimostrano affatto l’esistenza delle “scie chimiche”. Per l’operazione vengono utilizzati prodotti costosi, liberando sostanze chimiche come lo ioduro di argento che se rilasciate in grandi quantità potrebbero essere pericolose. A proposito del prezzo, nel 2017 il governo degli Emirati Arabi avevano speso 12.6 milioni di euro per 9 progetti sperimentali.
Conclusioni
La foto condivisa non dimostra in alcun modo che i complottisti abbiano ragione sull’esistenza delle fantomatiche “scie chimiche” e non conferma in alcun modo le teorie del complotto sul clima.
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