Non c’è grafene nel Brufen: nuova versione di vecchi video

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Ci segnalano i nostri contatti un nuovo video relativo al “grafene nel Brufen”. Video da considerarsi una riedizione moderna di casi di disinformazione di cui abbiamo parlato in passato.

 nuova versione di vecchi video

Non c’è grafene nel Brufen: nuova versione di vecchi video

Il meccanismo è sempre lo stesso, e l’unica differenza rispetto al passato è la lingua italiana che descrive l’esperimento. Varebbero quindi le stesse considerazioni dello stesso video, ma impattiamo nella triste teoria per cui cambiando pochissimi dettagli una fake news torna in auge, e la smentita ancora valida viene ignorata.

Non c’è grafene nel Brufen: nuova versione di vecchi video

Nel “nuovo video”, con invito a “informare per il bene comune” la voce narrante, con una inflessione pacata e vernacolare, buona e rassicurante, sgratta via la scrittina sulla pillola.

La avvicina poi alla “calamita degli occhiali”, intesa come un paio di occhiali magnetici del tipo portatile, notando che l’inchiostro aderisce alla calamita. Deduce così che si tratti del grafene, autentica “bestia nera” del complotto antivaccinista.

Ovviamente non si tratta di Grafene.

Un singolo grammo di grafene ha un prezzo di circa 50 mila euro (fonte Istituto Italiano di Tecnologia di Genova), e sarebbe decisamente l’inchiostro più costoso partorito da mente umana, che renderebbe una singola pastiglia di Brufen un tesoro troppo prezioso per l’ingestione, adatto per essere conservato in cassetta di sicurezza tra diamanti e preziosi.

La misteriosa sostanza, come evidenziato nel caso precedente, è un banalissimo inchiostro alimentare, una mistura di ossido ferrico e lacca.

Ossido ferrico che è considerato un additivo perfettamente idoneo al consumo umano e rigidamente regolamentato per esserlo.

Cosa evidente dal fatto che mentre l’ossido ferrico è un materiale magnetico in ogni circostanza, il grafene lo diventa solo in peculiari circostanze per mezzo dell’effetto Kondo, circostanze incompatibili con l’uso come costoso inchiostro.

La stessa fake news infatti ha colpito diversi antibiotici nel Regno Unito, proprio per la sua somiglianza alle precedenti fake news dell’ossido di grafene nei vaccini e dell’“effetto Magneto” (la presunta e squalificata teoria per cui i vaccini sarebbero magnetici), nonché ulteriori medicinali con inchiostro alimentare sulla pastiglia, come evidenziato a suo tempo dai colleghi di Reuters per le varianti in lingua inglese della fake news.

Conclusione

L’inchiostro sgrattato dalle pastiglie di farmaci è normale inchiostro alimentare a base di lacca e ossido ferrico commestibili, materiale naturalmente magnetico.

La stessa bufala ha colpito diversi medicinali in giro per il mondo, fomentata dalle numerose teorie complottistiche sul grafene.

Un inchiostro a base di grafene non esibirebbe proprietà magnetiche e avrebbe un costo esorbitante.

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