OpenAi risponde a Musk: in pausa nuova versione di ChatGpt

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Dopo il rilascio, qualche settimana fa, della quarta versione del chatbot ChatGpt, lo sviluppatore OpenAi ha spiegato che non è previsto, almeno per il momento, l’arrivo della quinta generazione.

Il prossimo step di OpenAi

La prossima iterazione, a detta della stessa tabella di marcia di OpenAi, è – racconta Ansa – quella che renderebbe il modello linguistico molto più simile all’uomo, visto il raggiungimento dello status di ‘Agi’, acronimo di artificial general intelligence.
Le chat con utenti umani diventerebbero, a quel punto, quasi indistinguibili tra agente virtuale e reale.

“Non lo stiamo sviluppando e non lo faremo per un bel po’ di tempo. Stiamo facendo altre cose oltre con Gpt-4 e penso ci siano una serie di problemi di sicurezza che è importante affrontare” le parole pronunciate da Sam Altman, amministratore delegato di OpenAi, durante un evento pubblico al Mit di Boston.

L’appello di Musk e di 1000 esperti

Le dichiarazioni di Altman arrivano nel momento in cui l’attenzione su ChatGpt e, in generale sull’intelligenza artificiale, è molto alta. Qualche settimana fa, Elon Musk e con lui oltre mille tra manager e ricercatori, hanno firmato una lettera aperta chiedendo alle organizzazioni che lavorano su progetti di AI di fermarsi per almeno sei mesi.

OpenAi non ha contestualizzato la decisione, limitandosi ad affermare che “è importante prendersi del tempo per studiare davvero il modello di sicurezza e cercare di capire cosa sta succedendo”.
L’approccio cautelativo darebbe più tempo alla fondazione per migliorare il trattamento dei dati personali degli utenti di ChatGpt.

I timori delle autorità. In Italia e non solo

La questione dati, tra l’altro, è stata messa in evidenza, per la prima volta, dal Garante italiano a fine marzo.
A tale richiesta, OpenAi aveva risposto con la chiusura temporanea dell’accesso al chatbot nel nostro Paese.
Il Garante ha proposto nuove linee guida che, se adottate entro il 30 aprile, permetteranno a ChatGpt di tornare operativo in Italia.

Lo scorso 13 aprile, anche l’agenzia spagnola per la protezione dei dati (Aepd) ha avviato un’indagine preliminare su potenziali violazioni da parte di ChatGpt. Nello stesso giorno, il Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb) ha istituito una task force per monitorare le attività di ChatGpt.

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