PERCHE’ GIDEON LEVY SBAGLIA

1 year ago 62

di Amira Hass

Cos’è che il mio collega Gideon Levy continua a sbagliare

Anche se Israele sotto la guida di Benjamin Netanyahu non avesse lanciato l’ultima guerra nella Striscia di Gaza, non ci sarebbe stato motivo di mettere una buona parola per il primo ministro, come ha fatto una settimana fa il mio collega di Haaretz Gideon Levy. Quindi, anche se ha ammesso il suo errore nel suo editoriale successivo, la mia colonna qui sotto non è superflua.

La più parte degli ebrei israeliani ignora sempre il regno del terrore che il nostro Stato impone sui palestinesi. Essi usano tre tecniche; la prima è dipingere eventi e giocatori in un modo binario. Per esempio, visto che i palestinesi hanno respinto il piano di spartizione dell’ONU del 1947, non meritano il loro Stato adesso. Il partito Likud è di destra, quindi il leader dell’opposizione Yair Lapid e la capo del Labor Party Merav Michaeli sono di sinistra.

Similmente, visto che un certo lotto di terra non è registrato come terra privata palestinese, è kasher costruirci lì un insediamento ebraico. Il nostro esercito non è presente nelle città palestinesi e a Gaza, quindi non sono occupate.

La seconda tecnica è fare classifiche: creare una gerarchia della sofferenza e dell’ingiustizia. “Gli ebrei hanno sofferto più di qualunque altro popolo,” oppure “i cittadini arabi di Israele hanno più libertà che i giordani o gli egiziani, quindi non dovrebbero lamentarsi”.

La terza tecnica riguarda lo spezzettare il dominio israeliano sui palestinesi in frammenti isolati. “Ogni elemento è misurato e esaminato separatamente, come se gli altri non fossero correlati. “I palestinesi sono terroristi e noi ci stiamo solo difendendo,” oppure “gli arabi, soprattutto i beduini, sono criminali dell’edilizia.” In questo modo ignoriamo che Israele gli impedisce di costruire case ed espandere le loro comunità.

C’è anche: “Noi forniamo ai palestinesi più acqua di quanta stabilita negli accordi di Oslo del 1994.” In questo modo aggiriamo il fatto che la data di scadenza degli accordi fosse il 1999, e che controlliamo completamente le risorse idriche e garantiamo una distribuzione iniqua tra ebrei e palestinesi. E in generale, non non “forniamo” acqua, la vendiamo ai palestinesi per rimpiazzare l’acqua che gli rubiamo.

L’approccio binario, il fare classifiche e il rompere la realtà in frammenti – Levy ha usato queste tre tecniche per lodare Netanyahu e nel condannarlo successivamente. Il campo militarista-liberale merita molta critica e disprezzo nel creare e mantenere il regime di apartheid tra il fiume Giordano ed il mar Mediterraneo continuando a considerarsi progressista, illuminato e democratico.

Per esprimere il suo giustificato disprezzo verso questo campo, Levy ha spesso elogiato Netanyahu usando un approccio binario. Elogiando l’uomo che ha modellato e guidato la politica israeliana più a lungo di ogni altro leader richiede di isolare ogni fenomeno ed incidente dai precedenti. 

Durante la guerra di Gaza nell’estate del 2014, Levy ha messo in contrasto lo status di adorazione dei piloti israeliani con la loro missione mortale, (in un editoriale, ho scritto una volta, era che non l’avessi scritto io). Ma adesso denunciando altri due primi ministri, Ehud Olmert e Lapid, come affamati di battaglia, dimentica che è stato Netanyahu a mandare quei piloti a premere i bottoni di morte nel 2014 (come nel 2012, 2021 e altre volte pure).

Per oltre 30 anni, con impressionante coerenza, Levy ha documentato l’uccisione di centinaia di palestinesi da parte dei soldati israeliani, di solito sulla base di indagini meticolose da parte di ricercatori palestinesi sul campo del gruppo per i diritti B’Tselem. Per quasi la metà di questo periodo, Netanyahu è stato ministro o primo ministro. Ecco perché quando Levy si complimenta con lui, fa un lavoro impressionante di isolare i fenomeni.

Nei suoi 75 anni di vita, Israele ha ucciso decine di migliaia di palestinesi e libanesi, la maggior parte dei quali civili. Lo shock e il dolore per la perdita di vite umane sono ovvi, ma quando Netanyahu viene elogiato per la “moderazione” quando si tratta di uccidere, ciò implica che gli altri tipi di danno ai palestinesi sono classificati come meno gravi.

L’espulsione dei palestinesi dalla loro terra, che è continuata entro i confini del 1948 sotto tutti i governi israeliani, compreso quello di Netanyahu, è “meno grave” perché non comporta più uccisioni di massa? Sparare su masse di manifestanti a Gaza – mutilandone molti – tagliare Gaza fuori dal mondo, tenere migliaia di palestinesi dietro le sbarre e permettere la violenza dei coloni non sono più o meno gravi della morte. Fanno parte dell’insieme, dell’intero sistema. Anche se Netanyahu non li ha inventati, stanno fiorendo e si stanno espandendo sotto il suo governo.

L’approccio binario, la classificazione e la scomposizione della realtà in frammenti in tutti i tipi di violenza israeliana – burocratica, militare, dell’establishment e dei coloni – nascondono la totalità del nostro dominio sui palestinesi e la sua mostruosità.

Levy ha giustamente criticato il campo “Chiunque ma non Bibi” per essersi concentrato su una singola persona. Ma ha fatto la stessa cosa quando ha concluso il suo successivo articolo affermando che il sangue dei bambini “sarà sulle mani di Benjamin Netanyahu. Lui e nessun altro”. Perché non anche sulle mani di altri, come i piloti, il capo di stato maggiore o i membri del gabinetto? Netanyahu non è l’unico a decidere. Israele eccelle nel prendere decisioni collettive approvate da esperti legali, che si tratti di guerra, furto di terra o costruzione di insediamenti.

Non possiamo descrivere o menzionare in ogni articolo la totalità della Nakba che abbiamo causato ai palestinesi. Ma se ci scontriamo con il campo liberal-militarista israeliano, non dobbiamo contribuire a distorcere la realtà classificando e isolando le sue componenti.

16 maggio 2023

Tratto da: www.haaretz.com

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