Pichetto: semplificazioni Fer in arrivo, prudenza su target auto ed edifici

1 year ago 346

“È di prossima emanazione un nuovo decreto legge per velocizzare in modo significativo l’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Dobbiamo semplificare il processo di autorizzazione, che non significa dire sempre ‘sì’, ma dare tempi certi. Lo faremo senza imposizioni, ma coinvolgendo e sensibilizzando i territori”.

L’annuncio, riferito al decreto Semplificazioni – Pnrr, di cui abbiamo analizzato la bozza ieri – è arrivato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto ieri al convegno organizzato da Itinerari Previdenziali, dal titolo “Gli investimenti nell’inverno energetico”.

“Puntiamo ad alimentare la produzione di impianti di piccola e media potenza su tutto il territorio nazionale – ha aggiunto il ministro nel videomessaggio inviato – e vogliamo supportare grandi progetti per costruire nuove strutture e sistemi di accumulo dell’energia prodotta”.

“Per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 – ha proseguito Pichetto – stimiamo che siano necessari circa 75 GW di potenza aggiuntiva da fonti rinnovabili, dobbiamo installare oltre 10 GW l’anno. E’ necessario un netto cambio di passo rispetto agli anni scorsi. Sul fronte normativo – ha ribadito – lavoreremo sull’aggiornamento del Pniec , per adeguarlo ai nuovi obiettivi del Fitfor55 e del Repower Eu”.

In un altro evento, sempre di ieri (un appuntamento degli “Aspenia Talk” organizzato da Aspen Institute e Cesi sul tema “L’Italia tra sicurezza energetica e transizione ecologica”), Pichetto è poi intervenuto sui due dei temi caldi di qiesti giorni: lo stop votato dal Parlamento europeo alla commercializzazione di motori a benzina e diesel a partire dal 2035 e la direttiva sull’efficienza energetica negli edifici.

Dietro alla dichiarazione per cui “dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra transizione ecologica e sicurezza energetica, senza metterle in contrapposizione e senza ‘no’ ideologici”, è chiara la posizione difensiva che l’Italia vuole assumere di fronte agli obiettivi in via di definizione in Europa.

“Auspico un sistema totalmente decarbonizzato – ha spiegato il ministro sul tema dell’automotive – ma non abbiamo solo l’elettrico. C’è l’idrogeno, ci sono i biocarburanti come il biometano che erano in passato bloccati e che sono tecnologie compatibili con i motori endotermici”.

La riserva, ha chiarito Pichetto, “è sulla tempistica: al momento non è compatibile economicamente e socialmente. Al momento l’auto elettrica è sostanzialmente una macchina per i più ricchi”.

Anche sulla EPBD, il ministro dell’Ambiente ha messo le mani avanti, ricordando sì che il 40% delle emissioni viene dagli edifici, ma che “la casa è il risparmio delle famiglie italiane”.

“Ci troviamo in un Paese prevalentemente montuoso e collinare, con borghi in ogni angolo. Non abbiamo nemmeno le imprese in grado di fare questo salto di classe. Bisogna raggiungere questo obiettivo con gradualità – ha lamentato – ma il Parlamento europeo ha reso ancor più stringente la direttiva della Commissione. Nel trilogo – ha concluso – l’Italia farà presente questa situazione. Dobbiamo metterci tutti con i piedi per terra”.

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