Nella mattina di oggi 14 febbraio, una delegazione ristretta del Coordinamento Porti di USB ha incontrato presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) il Capo Dipartimento per la Mobilità Sostenibile, Maria Teresa Di Matteo, e la referente della divisione 2 della Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d'acqua interne, Patrizia Scarchilli.
L’incontro è stato richiesto da USB per presentare la propria struttura portuale, che sta producendo una crescita di adesioni in alcuni dei più importanti porti in Italia, unita alla richiesta di avviare relazioni stabili con il Ministero ai massimi livelli.
Ricordiamo come l’incontro è stato preceduto dalla dichiarazione di sciopero fatta dalla nostra organizzazione sindacale per l’intera giornata del 25 febbraio prossimo a seguito delle drammatiche morti sul lavoro avvenute nel porto di Trieste e Civitavecchia, nello stesso giorno in cui a Genova si terrà la grande manifestazione indetta contro tutte le guerre a un anno dallo scoppio dell’evento bellico in Ucraina.
Durante l’incontro, abbiamo illustrato i punti salienti della piattaforma elaborata dal Coordinamento Porti di USB, che sarà alla base della discussione nei porti e delle prossime mobilitazioni:
- Sicurezza e lavoro, tema sempre più attuale, a partire dal riconoscimento del lavoro portuale come usurante ai fini pensionistici, adeguamento e armonizzazione tra il DL 81 e le leggi 271/272 e ritorno ad un ruolo attivo delle Autorità Portuali, con strumenti regolatori e di ordinanza, per il rispetto degli standard di sicurezza da parte delle società concessionarie.
- Adeguamento del salario rapportato al tasso reale di inflazione, stop alla frammentazione della filiera del lavoro nei porti e no al dumping salariale
- Sistema portuale e piena contrarietà all’autoproduzione da parte degli armatori e ritorno ad una gestione pubblica dei porti.
- Rappresentanza sindacale e democrazia nei porti.
- Opposizione a ogni traffico di armi e mezzi militari nei porti civili, ricordando che l’unica guerra che vale la pena essere combattuta è quella contro gli omicidi sul lavoro
Su questi temi, abbiamo consegnato una prima sintesi della piattaforma, a cui seguirà l’invio formale. Contemporaneamente abbiamo richiesto un incontro al viceministro Edoardo Rixi, delegato ai porti.
Da parte ministeriale, è stato confermato l’interesse a individuare soluzioni positive su alcuni punti così come abbiamo registrato una notevole distanza su altri.
Siamo stati molto chiari nell’affermare che siamo disposti a tutto per impedire che nei porti accada anche la minima parte della stessa macelleria sociale che abbiamo visto accadere in altri settori, compreso quello dei trasporti.
Evidente come questo primo incontro non potesse che essere interlocutorio; ma, aldilà della cortesia di rito, riteniamo si possano ricavare quegli spazi per aprire un confronto serio su temi molto importanti e urgenti per i lavoratori portuali.
USB Coordinamento Porti
14 febbraio 2023