ProSiebenSat.1 e Sky Deutschland flirtano? Tornano le voci

1 year ago 56

C’è il dialogo, ma che ci sia una reale intenzione di accordarsi non è ancora dimostrato. Potrebbero essere mosse tattiche, dispetti e avvertimenti prima di una resa dei conti sempre più vicina.

Tornano, rilanciate autorevolmente da Reuters – in una fase cruciale della storia societaria di ProSiebenSat.1, prima dell’assemblea di giugno in cui Mfe conta finalmente di trovare un posto nella gestione della società di cui è maggior azionista – le voci che ipotizzano un accordo tra due soggetti in transizione delicata e complicata nello scacchiere dei media teutonico.

Da una parte c’è ProSiebenSat.1, dove si va verso la decisiva assemblea pianificata per il 30 giugno con Mfe-Mediaset che ha modificato la composizione delle quote dell’azienda di cui è da tempo maggior azionista senza alcun coinvolgimento nella gestione. La holding tv di cui è ceo Piersilvio Berlusconi ha portato la quota detenuta al 29,7% degli attuali diritti di voto escluse le azioni proprie, pari al 28,87% del capitale sociale. In particolare, 26,58% del capitale sociale (27,34% degli attuali diritti di voto) è in proprietà diretta mentre il 2,29% (2,35% degli attuali diritti di voto) è assicurato da strumenti finanziari. In ProSieben, inoltre, vale la pena segnalarlo, il gruppo ceco PPF è salito al 13,7% della proprietà.

Piersilvio Berlusconi

Dall’altra parte c’è la piattaforma tedesca di pay tv, con i conti molto malmessi ed un destino incerto, che Comcast intenderebbe cedere – del tutto o in parte – anche a costo di perdere molto seccamente rispetto al valore al momento dell’acquisto, pur di dare al mercato un segnale di determinazione e chiarezza sugli obiettivi perseguiti.

Un nuovo scenario globale

Il contesto, per tutti, non solo in Germania, è quello di un nuovo scenario dei media in cui perfino i giganti dell’audiovisivo, compresi i vari attori dello streaming e della pay tv direct to consumer, da Netflix a Disney+ passando per Paramount+, Max, Amazon Prime, devono tutti rivedere il proprio modello di business e tagliare i costi.

A far soffrire in Germania Sky Deutschland, ad esempio, è stata anche l’offerta su calcio e sport di Dazn, che non si può dire versi globalmente in una situazione favorevole e splendente dal punto di vista dell’andamento dei conti.

Quello che traspare, lato ProSiebenSat.1 – in vista dell’assemblea della fine del prossimo mese – è ingenerare (strumentalmente?) l’idea che possano esserci strade diverse da quella definita da MFE per resistere all’offensiva ‘dtc’ dei giganti internazionali dell’audiovisivo. A Cologno credono che la cosa migliore sia la costruzione di un gruppo europeo che – messe in atto alcune fattibili economie di scala – sia capace di aggregare un’offerta televisiva e digitale in chiaro, specie in una logica di sviluppo ‘addressable’ dell’offerta pubblicitaria, commercialmente più appetibile per gli spender internazionali e per quelli sui vari territori.

Nel progetto immaginato di accordo tra ProSiebenSat.1 e Sky Deutschland, invece, l’idea sarebbe quella di sommare alle forze della pay di Comcast anche quelle della piattaforma Joyn e degli altri asset omogenei e sinergici di ProSieben.

Nelle prossime settimane sarà chiaro se in campo ci sono forze che fanno solo pretattica o se c’è davvero l’intenzione di creare un nuovo polo.

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