Ci segnalano i nostri contatti “un video del Tamburino cantato da da un Israeliano, un Palestinese, un’Americana, un Arabo e un Italiano”, in realtà già pubblicato nel 2020 in pieno lockdown, ma tornato di gran voga nel periodo del conflitto a Gaza.
Per quanto il video esista, ed abbia un forte messaggio iconico, la didascalia contiene un messaggio fortemente sviato.
Questo non è un video del Tamburino cantato da da un Israeliano, un Palestinese, un’Americana, un Arabo e un Italiano
Si tratta infatti di una perfomance degli artisti di Betlemme Nathalie Murad, Fouad Moubassaleh, Milad Fatouleh, Amjad Khair e Fadi Ghattas, cantata in più lingue tra cui l’italiano, scelte per il loro significato ecumenico, nella quale rispettivamente Nathalie canta in Inglese, Milad in Italiano e i restanti in Arabo.
La performance risale al 2018 a Betlemme, la capitale del Governatorato di Betlemme dell’Autorità Nazionale Palestinese, a circa 10 km da Gerusalemme, nel monti della Giudea nota per aver dato i natali a Gesù Cristo e quindi essere meta di pellegrinaggio religioso.
Ovviamente questo non toglie valore all’esibizione, ma ci chiede perché cercare di “aggiungerne” espropriando il quintetto canoro dalla loro stessa creazione.
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