Rai. I sindacati annunciano mobilitazione “preoccupati per il futuro”

1 year ago 371

Le Segreterie Nazionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fnc-Ugl, Snater e Libersind-Confsal annunciano in una nota di avere aperto “le procedure di raffreddamento per il personale di tutto il Gruppo Rai, in relazione allo scenario preoccupante sul futuro dell’Azienda e del Servizio Pubblico Radiotelevisivo del nostro Paese. Dopo quasi due anni dalla nomina degli attuali vertici, infatti, poco o nulla si è fatto per dare risposta ai problemi e alle criticità che rischiano di strangolare la Rai. In questo contesto anche i Responsabili delle Risorse Umane non sono stati in grado di affrontare le problematiche a loro afferenti, con il paradosso di giungere ad appaltare all’esterno la stessa valutazione del personale”.

I sindacati nella nota ripresa da Adnkronos denunciano: “incertezza sul Piano Industriale, Piano Immobiliare e tenuta finanziaria del Gruppo Rai; futuro assetto industriale di Rai Way; utilizzo ingiustificato degli appalti e delle risorse esterne e mancata valorizzazione di quelle interne come previsto dal Contratto di Servizio; assenza delle risorse economiche necessarie per il rinnovo del Ccl; mission dei Centri di Produzione e delle Sedi Regionali; carenza di organico e mancato aggiornamento tecnologico; mancata conciliazione Vita Lavoro in Produzione TV, Radio e Sedi Regionali; mancato ampliamento del “Lavoro Agile” in Produzione e miglioramento degli accordi sottoscritti in tema di “Lavoro Agile”; mancato confronto sul Piano di razionalizzazione del Servizio Mensa e del graduale riconoscimento dei Buoni Pasto a tutti i Lavoratori”.

“Un grido di allarme diretto ai vertici aziendali che deve suonare forte all’esterno anche ai livelli politici di questo Paese, quelli che paventano di togliere il canone in bolletta dal prossimo anno, senza dire come si finanzierà in alternativa la Rai, oppure quelli che perdono un numero esagerato di mesi per decidere chi farà il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, senza peraltro lavorare sul Contratto di Servizio. Siamo ad una strettoia sul futuro della Rai in cui i problemi endemici dell’Azienda si sommano a quelli esterni causati da una politica e da un sottobosco più intento a occupare la Rai invece che dettare le regole per renderla governabile”. E concludono: “Siamo certi che questa chiamata alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori da noi rappresentati, non potrà lasciare indifferenti Usigrai e Adrai che invitiamo ad un percorso comune a difesa della più grande Azienda Culturale del Paese”.

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