Iniziamo bene.
Il procedimento penale nei confronti di M.S.D. avviato dalla citazione diretta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania in relazione alla “parziale compromissione degli ambiti dunari” davanti all’Hotel Moresco effettuata con mezzi meccanici nel maggio 2022, nonchè la realizzazione di una piscina, in assenza di autorizzazione paesaggistica (art. 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), non è ancora pertito.
All’udienza di comparizione pre-dibattimentale del 7 maggio 2024 davanti al Tribunale di Tempio Pausania, il Giudice non ha potuto che rinviarla all’1 ottobre 2024.
Motivo? Sembra che la notifica all’unico imputato non sia andata a buon fine in quanto sarebbe stato irreperibile, nonostante pare fosse presente il suo avvocato di fiducia e il luogo di lavoro sia ben conosciuto.
Fra i misteri insondabili della Riforma Cartabia.
Se ne riparlerà, quindi, al prossimo 1 ottobre 2024.
L’area costiera è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.) e come tale è stata classificata nel piano paesaggistico regionale (P.P.R., 1° stralcio costiero).L’area risulta in parte anche tutelata con vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.).
La vicenda aveva avuto inizio con una serie di lavori svolti con mezzi meccanici alla Rena Bianca di S. Teresa di Gallura (SS), oggetto di istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inviata (5 maggio 2022) dal GrIG.
Dopo alcuni mesi il Comune di S. Teresa di Gallura – Settore Gestione del Territorio e A.M.P. aveva comunicato (nota dell’11 agosto 2022) “che i lavori effettuati in loc. Rena Bianca … sono stati eseguiti senza i necessari atti autorizzativi” e che “a seguito di sopralluogo effettuato da unità appartenenti alla Polizia Locale e dal Comando Forestale di Palau, sono stati trasmessi gli atti inerenti le violazioni accertate alle autorità competenti”.
Il sopralluogo effettuato dalla Polizia locale e dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale (nota prot. n. 6696 dell’11 maggio 2022) ha potuto accertare che l’area oggetto dei lavori è stata data in concessione alla Soc. Dessena s.r.l., titolare del contiguo Hotel Moresco, dove è stato realizzato “un intervento … provvedendo alla pulizia dell’area dagli arbusti ed eliminando anche le radici delle canne. L’opera di pulizia effettuata anche con l’ausilio di mezzi meccanici risulta massiva perché ha portato la rimozione di tutta la vegetazione, sul posto permangono solamente dei ginepri autoctoni e delle nuove piantine recentemente riposizionate dal concessionario”.
Nello specifico, “l’intervento è stato effettuato senza aver presentato alcuna richiesta presso gli uffici comunali” e “si è anche creata una piazzola…. probabilmente adibita al posizionamento di un chiosco”.
Lo svolgimento di indagini in ambito amministrativo e penale era stato in precedenza comunicato dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale (nota prot. n. 22291 del 24 maggio 2022).
Non si ha notizia dell’avvenuta emanazione dei necessari provvedimenti di ripristino ambientale (art. 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), mentre il Comune di S. Teresa di Gallura avrebbe avuto titolo per disporre anche la revoca della concessione dell’area per palese violazione del relativo atto (art. 4.6).
Il GrIG esprime da un lato forte plauso per l’azione della Procura tempiese e della Polizia giudiziaria in merito all’azione giudiziaria per la salvaguardia ambientale, dall’altro preoccupazione – purtroppo non rara – per una procedura penale che, fra prescrizioni brevi, eccezioni e lungaggini di ogni genere, consente troppo spesso la posa di vere e proprie lapidi giudiziarie sulle responsabilità di scempi e inquinamenti ambientali.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)