Giovedì 22 mattina sotto la sede del Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti di Roma si sono riuniti in presidio i lavoratori del TPL gestito dalle aziende private e i lavoratori che effettuano il servizio di scuolabus per il Comune; lavoratori che dovevano ricevere la tredicesima il giorno 20 dicembre ma, ad oggi, ancora nulla è arrivato sui conti dei lavoratori che, oltretutto, hanno ricevuto lo stipendio di novembre 2022 con 12 giorni di ritardo, i lavoratori degli scuolabus gestito dalla società Trotta, invece, non hanno ancora percepito stipendio e tredicesima.
L’Assessorato ha ricevuto immediatamente una delegazione che ha rappresentato la drammaticità della situazione che vivono come lavoratori: tutti i mesi sono costretti a mendicare uno stipendio che gli spetta di diritto, lavoratori che grazie alla loro buona volontà, portano tutti i giorni un servizio in quelle periferie che non possono avere alternative al mezzo pubblico, con autobus vetusti e mal messi perché le manutenzioni hanno un costo maggiore del valore del bus come dichiarato dall’azienda in sede di Prefettura. I lavoratori del servizio scolastico e del TPL che sostituisce ATAC in alcune linee gestito dalla società Trotta sono in una situazione ancora più drammatica: non hanno ancora percepito stipendio di novembre 2022 e neanche la tredicesima.
Queste situazione, purtroppo, potrebbe compromettere molto il servizio, visto il forte stress emotivo ed economico che stanno vivendo i lavoratori.
L’Assessorato, vista la drammaticità della situazione, ha preso l’impegno di un sollecito immediato per il pagamento delle tredicesime alla società Roma TPL e Consorziate; inoltre si impegna a verificare la possibilità di applicare la surroga, stabilita dal codice degli appalti, visto già i precedenti del Comune di Fiumicino, stabilendo già un incontro nei primi giorni di gennaio 2023. L’Assessorato, inoltre, ci ha tenuto a precisare che il Comune di Roma alla società Roma TPL e Consorziate hanno versato il 12 dicembre 2022 i soldi della fattura di dicembre all’80%, fondi che dovevano servire per i stipendi di dicembre 2022 e tredicesime visto che i soldi per le mensilità di novembre erano già stati versati: i ritardi creati dalla società non hanno ragione di esistere.
Come USB abbiamo voluto sottolineare che i lavoratori non possono essere le vittime delle aziende private che, in ragione del profitto, se ne fregano delle conseguenze sui mancati pagamenti ai lavoratori e sui disservizi che di conseguenza subiscono i cittadini. La soluzione è e rimane la surroga e l’internalizzazione dei lavoratori che operano noi servizi pubblici essenziali. La lotta non si ferma fino a quando non si troverà una soluzione definitiva all’arroganza delle aziende private.
USB LAVORO PRIVATO